INGIUSTIZIA - una pagina di Fernanda Pivano in GRANDI FESTE
Quante ne sento dal mattino alla sera a monopolizzare il telefono.
E quante ne toccano a me dal mattino alla sera:
Soprusi in questo lavoro maliardo che faccio da un secolo
Senza riuscire staccarmene, anche perché non ne so fare un altro.
Ma ci sono soprusi che colpiscono poveri diavoli
deboli e esposti senza speranza, e più scende la scala
più sono esposti e abbandonati da chi dovrebbe difenderli.
Un avvocato una volta non ha voluto difendermi
Dicendomi che nessuno poteva attaccare un editore potente.
Lo stesso è accaduto con un grande giornale.
Ahimè, essere giovani e belle era colpa senza perdono.
Per fortuna questa storia è finita:
ora se non si è giovani e belle è difficile avere un contratto.
Ma c’è anche chi il contratto per anni ha dovuto scordarselo
perché era bassa di statura; e pensate a chi non può averlo
per la sua pelle colorata, come ricerchiamo invano
di averla d’estate nonostante le creme, costose da avere vergogna.
E pensate ai tanti chiusi in carcere anni
perché un coglione di giudice si sbaglia
o a volte rimanda la decisione per ignavia
o per mancanza di pressioni politiche.
E pensate ai bambini venduti, stuprati, distrutti
nell’anima da genitori spietati.
E pensate agli schiavi di dittature perverse
che sognano invano la libertà di pensare senza essere uccisi
e pensate ai poveri di tutto il mondo, ai poveri di agi e denaro
e ai poveri di acqua e di cibo, da sempre per sempre.
Oh dio dell’amore, non puoi fare tutto! Dimentica
la scala su in cima, ma vai fino in fondo
e dai acqua e pane ai bambini che sembrano scheletri
perché possano provare l’amore
e amarti e offrirti foglie e sorrisi.
nandapivano