GLI SPORCOSAURI, un Ecoplay di Ottavio Rosati per il Teatro Stabile di Catania
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"Gli Sporcosauri" (2008) è un eco-play condotto da Ottavio Rosati, ideato da Ezio Donato (docente di pedagogia all'Università di Catania) e realizzato dal Teatro Stabile di Catania col supporto finanziario della Comunità Europea e in collaborazione con Plays. Un'esperienza di psicoterapia sociale per combattere il degrado ambientale e liberare città, uomini e animali dallo sporco e dai rifiuti. Dedicare psicodrammi a gruppi di giovanissimi è nella tradizione dei primi interventi di Jacob Levi Moreno nei parchi di Vienna.
Decine di gruppi di bambini e ragazzi entrano in teatro guidati dai loro insegnanti. Portano con loro dei sacchetti di spazzatura da rovesciare sul palcoscenico per poi procedere alla raccolta differenziata di quattro tipi diversi di rifiuti, orchestrata da Vitruvio, Umidio, Cartesio e Plastone, quattro marionette di pappagalli realizzate da Hamleys (Londra) e mosse da giovani attori. Dopo la proiezione di un video creato da un giovane film maker siciliano, che mostra lo sfacelo delle strade e della natura davanti al mare, i ragazzi possono rispondere agli inquinatori agendo concretamente sul palcoscenico. Il sociodramma si giova della collaborazione degli allievi della Scuola di Teatro dello Stabile di Catania, di un musicista e di una coreografa esperti in interventi psicoterapeutici.
Gli attori della scuola di Teatro, Ego Ausiliari del socioplay
Per trasformare l'evento in un'esperienza il più possibile concreta e bicamerale, il conduttore agisce in costume e con la collaborazione di due pappagalli Cacatoa addestrati alla pet-therapy che passano tranquillamente nelle mani dei ragazzi e giocano con loro. La finalità del socioplay è educativa ma l'incontro ha pure una valenza psicodinamica evolutiva. L'incontro tra adulti, giovani e bambini attraverso una sinergia di musica, immagini e gioco favorisce l'esperienza di emozioni legate alla creatività e alla fiducia di poter intervenire attivamente e in modo efficace sul futuro di se stessi e degli altri.
Anche in questo caso la dimensione salutare del gioco, come lo intendono Winnicott e Moreno, aiuta i bambini a reagire alla realtà angosciosa, permeata di depressione e alessitimia, grazie a una psicoterapia preventiva. Cosa propone allora il sociocoplay? Che tra la psiche e il mondo, al posto dell'indifferenza, può entrare la fiducia.
La devastazione che in un film capolavoro come Gomorra è presentato come un problema schiacciante, negli Sporcosauri trova decine di soluzioni immaginabili grazie a interventi ludici ma concreti. Il socioplay insegna ai ragazzi che possono interagire creativamente con l'ambiente e darsi da fare come eroi per la salvezza delle città, della terra e del futuro.
I ragazzi in azione nel foyer del teatro
GLI SPORCOSAURI
LA RASSEGNA DEL TEATRO, 11 Dicembre 2008 Clicca qui per l'evento
Cosa accadrebbe se il genere umano dovesse abbandonare la Terra perché i mostri della sporcizia, “gli sporcosauri” l’hanno seppellita sotto una montagna di rifiuti? Lo ha immaginato l’ultimo film di animazione della Disney-Pixar, Wall.e. L’unico superstite rimasto sul pianeta è un piccolo robot compattatore di rifiuti che continua incessantemente, ma inutilmente, a compiere il lavoro per cui è stato programmato.
Come hanno reagito o reagiranno i bambini alla visione di questo romantico capolavoro del cinema di animazione? Per saperlo, gli studenti delle scuole dell’obbligo di Catania sono stati invitati a teatro, portando ciascuno un sacchetto di spazzatura da casa e preparandosi a partecipare ad una serie di socioplay il cui titolo è appunto Gli sporcosauri.
L’iniziativa di quello che potremmo defnire un eco-play teatrale è promossa dal Teatro Stabile di Catania nell’ambito del Progetto "Teatro Giovani" e dell’attività della Scuola d’Arte Drammatica “Umberto Spadaro”, in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche scolastiche del Comune e con il patrocinio dell’Ato. Da questa sinergia istituzionale reso possibile da fondi della Comunità Europea, il prof. Ezio Donato ha pensato a una serie di azioni teatrali e socioplay improvvisati con gli allievi della Scuola dello Stabile. Obiettivo: sconfiggere i mostri della sporcizia, liberare città, uomini e animali dallo sporco e dai rifiuti.
Il triplice appuntamento è al Teatro Ambasciatori per giovedì 11 dicembre alle 10,30, venerdì 12 dicembre alle 15.30, sabato 13 dicembre alle 16.30.
Gli studenti saranno coinvolti in stimolanti giochi teatrali. Ideazione e regia sono di Ezio Donato, coordinatore del Progetto Teatro Giovani e direttore della Scuola “Umberto Spadaro”. La conduzione psicodrammatica è di Ottavio Rosati, direttore della scuola Ipod-Plays di Roma, che in Sicilia ha già realizzato per il Teatro Stabile e l'Università molti sociodrammi tra cui nel 2002 lo straordinario "Fantasmi" di Ezio Donato in coppia con Leo Gullotta. Stavolta Rosati agirà in costume nel ruolo di Capitan Uncino e sbarca a Catania portando con sé i suoi assistenti "Io ausiliari": i Cacatoa Teto ed Iside, protagonisti del programma televisivo di Rai Sat "Il Pappafreud". La musica de "Gli Sporcosauri" è di Carlo Insolia, i movimenti coreografici sono di Donatella Capraro. Rosati ha portato cinque marionette reaizzate a Londra da Harrods (una per ogni genere di spazzatura: Umidio, Cartesio, Plastone...) con cui i giovani attori della scuola di teatro coinvolgeranno i gli studenti tra pappagalli veri e falsi.
Attraverso il gioco teatrale, sarà dunque offerta l'opportunità di dare movimento e voce ai bambini ed ai ragazzi per combattere la loro battaglia a favore dello smaltimento ecosostenibile dei rifiuti. Il Teatro sarà, così, restituito a quella funzione umana e civile che lo dovrebbe sempre caratterizzare e quindi non solo come luogo di intrattenimento ed arte dell'effimero.
“Per la prima volta nella storia del teatro – sottolinea Giuseppe Dipasquale, direttore del Teatro Stabile - l’immondizia “verrà” portata in scena. La finalità è che l’intera collettività si accorga che quello dei rifiuti non è solo un problema di cattiva politica, ma una questione che dobbiamo affrontare a partire dalla nostra vita quotidiana, da ciò che consumiamo, da quello che riusciamo a smaltire, dal modo come lo facciamo e come pretendiamo che tutti facciano”.
“Il socioplay - spiega Donato - trasformerà i bambini da semplici spettatori in protagonisti di nuove storie in grado di interagire da un lato con il film disneyano ed i suoi personaggi, dall’altro con i protagonisti reali e concreti che ogni giorno con i loro distratti comportamenti rischiano di distruggere le città e le campagne. I rifiuti diventano così i terribili sporcosauri che faranno ritornare la terra ad una nuova e terribile preistoria”.
Un socioplay non è infatti una vera e propria rappresentazione teatrale, nel senso che tradizionalmente si dà a questa espressione (anche se si serve di tutti i mezzi teatrali, dalle luci alle scene), bensì la drammatizzazione realizzata da tutti i partecipanti, senza distinzioni di attori e spettatori, attraverso giochi di ruolo spontanei o programmati. Il socioplay investe problemi generali che affronta da un punto di vista psicologico, sempre in una dimensione “ludica” ma, nello stesso tempo, sotto l'aspetto sociale e collettivo. Attraverso il gioco teatrale, sarà dunque offerta l'opportunità di dare movimento e voce ai bambini ed ai ragazzi per combattere la loro battaglia a favore dello smaltimento ecosostenibile dei rifiuti. Il Teatro sarà, così, restituito a quella funzione umana e civile che lo dovrebbe sempre caratterizzare e quindi non solo come luogo di intrattenimento ed arte dell'effimero.