Zurich, 1895. A modest and severe dining room illuminated by candlelight. Carl Jung, in his youth, is sitting around a table with his mother, his sister and his young cousin Hélène. The three women are engrossed in a spiritual session and, with eyes closed, are holding each other's hands tightly. Carl has his glasses and a stethoscope. He is taking notes of the medium's changes.
JUNG'S MOTHER There! Finally I feel a presence. Do you feel it, Hélène? It's strong.
HÉLÈNE Yes, aunt. Let's put your hands on the table. There's someone. Quickly. It’s strong.
They put their hands on the table. The medium closes her eyes and puts her head back. Her breathing is heavy. She sobs. Carl takes her pulse.
JUNG'S SISTER Is it our father?
JUNG'S MOTHER No. It's not him. Not even this time.
The medium is in a trance and moves her head slowly forwards and backwards. She speaks with a different voice, almost a sing-song voice.
HÉLÈNE Carl... listen to me closely Carl, listen to everything, Carl...
JUNG'S MOTHER Who are you?
HÉLÈNE It's very cold, Carl. It’s cold and snowing, Carl. It's freezing.
JUNG'S MOTHER Who are you?
CARL JUNG Be quiet, mother. Let her speak.
Hélène hangs ber head and talks in a sing-song voice
HÉLÈNE They're shooting at the bear, Carl... they're shooting at thè bear, Carl... at the Russian bear, Carl.
JUNG'S MOTHER First tell us who you are ...
By way of reply the table shakes for a moment. Suddenly. Jung's sister instinctively takes ber hands off the table, frightened.
CARL JUNG Your hands, Marta. Mother. Shut tip, will you! Let Hélène speak.
HÉLÈNE They are shooting in Russia, Carl. In Russia, Carl.
Carl takes notes.
JUNG'S MOTHER Carl in Russia? Doìing what?
HELENE You will be swept away. You won't be able to resist, Carl.
JUNG'S SISTER But is it a war? Do you mean that Carl will go to war?
JUNG'S MOTHER Shut up!
HELENE It is not a war. It will be like a war.
The table shakes even more. It slopes. It almost rises up. Jung's mother knits her brows. Carl lets his pencil drop. The table seems as if its about to overturn but then drops back down with a thud: a long crack similar to a wound has appeared in the wood. Carl's sister cries out. The mother gets up blessing herself.
JUNG'S MOTHER Enough, Marta. Open the curtams. Make some light.
Everyone's eyes are on the table. Marta lights an oil lamp. Hélène opens her eyes and speaks in her normal voice. It seems as if she doesn't remember anything. Not even the crack in the table. She smiles sweetly.
CARL JUNG Are you fine. Hélène? Do you remember what happened?
HÉLÈNE I think so ... I was speaking about love, wasn't I?
SCENA 12 CORRIDOIO OSPEDALE. INT. GIORNO
Jung cammina dietro al professor Bleuler per le corsie dell'ospedale. Gli relaziona la situazione dei nuovi ricoveri.
BLEULER II nostro ospedale ha accolto la piccola russa. Ma lei rifiuta l'ipnosi e c'è il rischio che questo diventi un caso cronico. Da brava isterica, la Spielrein non si suiciderà mai davvero. Ma potrebbe passare la vita a darci guai.
CARL JUNG Ho appurato che anche i due fratelli sono malati per disturbi isterici. Ma meno gravi. Sono in cura a Zurigo.
BLEULER II padre, poveruomo, è un piccolo commerciante. Credo che sia nei guai. Se la figlia si ferma qui da noi a chi manderemo il conto tra vent'anni. Allo zar? Lei cosa pensa, Jung?
CARL JUNG L'ipnosi non è l'unico metodo che abbiamo per curare i pazienti.
BLEULER Infatti. Le chiedo di sottoporre la Spielrein a un metodo che voglio introdurre nel nostro ospedale: le libere associazioni verbali. La scoperta viene dalla Germania: il medico pronuncia una parola e il paziente deve rispondere con la prima parola che gli viene in mente...
CARL JUNG Poi si registra il tempo che passa la tra la parola stimolo e la risposta... Sì. Ho visto usare le libere associazioni a Parigi.
BLEULER Benissimo. Se necessario, applichi anche il galvanometro e registri 1e variazioni elettriche sulla pelle.
CARL JUNG Professor Bleuler, se Lei me lo consente, con la Spìelrein potremmo sperimentare anche il metodo del professor Freud. La psicoanalisi.
BLEULER Questo però potrebbe avvenire solo con la massima discrezione. La psicoanalisi tende a spiegare tutto con la sessualità! Lei, Jung, ricorda come ha reagito la metà dei nostri colleghi quando in biblioteca ci ha parlato di quel libro di Freud...
CARL JUNG L'interpretazione dei sogni...
BLEULER Già. Allo stato attuale l'idea è pericolosa. E poi perché proprio con la Spielrein?
CARL JUNG Perché esiste un'affinità: Freud è ebreo e anche la Spielrein lo è.
BLEULER Va bene, Jung. Faccia il suo esperimento. Le do un mese di tempo, Ma se la Spilerein non migliorerà sarà dimessa dall’ospedale, prima che sia troppo tardi.
JUNG E se migliorerà?
BLEULER In questo caso lei potrà concludere la terapia e andrà a Vienna. Per fare visita al prof. Freud e invitarlo ufficialmente al nostro ospedale.
Scena 15 SOGNO DI SABINE - AMBIENTE SACRO SIMILE A UNA CHIESA - INT. NOTTE
Una chiesa irreale, con simboli e oggetti appartenenti a diverse religioni: candelabri ebraici, crocifissi, mandala. Cadono dall'alto fiocchi di neve. In sottofondo sentiamo un coro greco ortodosso. Di spalle un rabbino davanti a un leggio. Davanti a lui Sabine con gli occhiali di Jung muove lentamente una candela accesa, da destra a sinistra.
SABINE State lontane da me, ombre. Lontane da lui. Lontane da me e da lui.
Vediamo il volto del rabbino. E' quello di Jung da vecchio, come lo abbiamo visto nella sequenza iniziale del film coi due studenti, ambientata alla torre di Bollingen.
SABINE Tu non sei un pastore. Sei un medico.
VECCHIO O no, Sabine. Il medico sei tu. Hai anche gli occhiali.
La candela in mano a Sabine emana una luce abbagliante. Tra le colonne della chiesa si dileguano ombre.
Scena 16 STANZA DI SABINE ALL'OSPEDALE- INT NOTTE
Sabine apre gli occhi nel suo letto. Si guarda attorno e passa la mano sugli occhi come per controllare se ha gli occhiali. Si alza e va verso la finestra.
SCENA 19 CORRIDOIO OSPEDALE E CAMERA DI SABINE. INT. GIORNO
Jung sta entrando nella stanza di Sabine quando l'infermiera Heller lo chiama.
SIGNORA HELLER Dr. Jung.,.
JUNG Cosa c'è?
SIGNORA HELLER La Spielrein stamattina è stata male: ha di nuovo rovesciato il vassoio del pranzo. E si è graffiata il viso. Jung prende l'infermiera per il braccio e le parla guardandola negli occhi.
JUNG Non ne parli a nessuno. La prego.
SIGNORA HELLER Allora c'è un'altra cosa, dottore, che Lei deve sapere.
JUNG Cosa?
SIGNORA HELLER Ho scoperto una cosa molto strana. Quando dovrebbe liberare l'intestino, in realtà si siede sultallone e trattiene le feci. Lo fa da giorni ormai, di nascosto. E'importante, vero?
JUNG Sì. Grazie. Anche di questo non faccia parola a nessun altro.
Jung entra nella stanza di Sabine e la trova allungata per terra, con gli occhi chiusi.
JUNG Sabine...
Sabine finge di non sentirlo. Stavolta Jung è emozionato: l'improvvisa regressione di Sabine mette tutto in discussione.
JUNG Come vuole! Lei è libera di vivere o dì morire. Io non La forzerò. Ma tenga presente questo: che, se fallirà anche qui al Burgholzli, Lei diverrà un caso incurabile. La Sua vita sarà rovinata.
Sabine apre gli occhi e si alza. Si siede sul pavimento. Cari resta in piedi dietro di lei. Sabine si da uno schiaffo. Jung non si muove. Lei si colpisce ancora, Jung le ferma la mano.
JUNG Perché lo fa? Se non risponderà subito, andrò via.
SABINE Ho cercato di leggere il libro sui sogni. Ma non posso essere interrogata.
JUNG E perché dovrebbe essere interrogata?
SABINE 11 libro è bello ma molto difficile. Non ho capito tutto.
JUNG Ha cercato di studiarlo, ma io volevo solo che lo leggesse. Lei fa sempre degli sforzi eccessivi. Non crederà mica di guarire studiando un libro!
SABINE Quante volte lo ha letto Lei?
JUNG Due o tre volte. Certe parti anche di più.
SABINE Perché non mi ipnotizza?
JUNG Non ho intenzione di farle un esame e nemmeno di ipnotizzarla, ma solo di conoscerla. Per esempio, da chi imparato a darsi gli schiaffi? I Suoi genitori la schiaffeggiavano?
Sabine chiude di nuovo gli occhi. Fa segno di sì con la testa.
SABINE Se riuscirà a guarirmi, Le lascerò in eredita i miei capelli, dottore. La testa non posso. Va ai miei tre fratelli, un pezzo per uno.
JUNG Non Le ho chiesto la testa, signorina Spielrein. Solo qualche ricordo.
SCENA 55 CASA DI FREUD. BIBLIOTECA E CORRIDOIO I NT. ALBA
Una cameriera sta aprendo le imposte di una finestra. La luce dell'alba rischiara il lungo corridoio della casa di Freud. Da una porta socchiusa esce un filo di fumo. La cameriera si affaccia sulla soglia. Freud è seduto su una poltrona. Ascolta con interesse Jung che parla passeggiando per la stanza.
JUNG Perciò le Sue teorie non riguardano solo la medicina. La scoperta dell'inconscio cambierà il mondo.
CAMERIERA Buongiorno, professore... sono le sei. Posso aprire le finestre?
FREUD Di già? Buongiorno, Gretel... ci porti la colazione, per favore.
La donna, sbrigativamente, apre le finestre dello studio e prende il posacenere colmo dì mozziconi di sigaro.
JUNG Non per me, professore. Vado in albergo. Non pensavo che avremmo passato tutta la notte a parlare...
Jung prende la borsa. Freud si alza per accompagnarlo. Escono nel corridoio.
FREUD Ho piena fiducia in Lei, dottor Jung. Sento di aver trovato un erede...
Jung si ferma ad osservare la raccolta archeologica di Freud.
JUNG Questa Sua raccolta è splendida!
FREUD Come vede, caro Jung, nella mia archeologia sessuale non mancano i simboli religiosi...
JUNG Anche nella psicologia della religione, Lei, professore, è un maestro.
FREUD Non tema, Jung: le nostre diverse formazioni ci permetteranno di lavorare a fianco restando autonomi.
Freud sorride e gli consegna solennemente una statuina.
Jung, accetti questo dono! E ricordi che io scavo i miei cunicoli più sottoterra di dove Lei scava i Suoi pozzi. Potrò sempre salutarLa ogni volta che tornerò alla luce.
JUNG Le sono molto grato. Presto Le manderò la mia relazione per il convegno di psichiatria. Riguarda un caso d'isteria, una giovane russa che ho curato in ospedale. Avrei bisogno di un Suo giudizio, professore...
FREUD La leggerò con molto interesse.
Jung è già sulla soglia. Freud alza gli occhi e punta un dito.
FREUD Un'isterica russa, ha detto?Lei avrà il Suo bel da fare! Ma Le insegnerà molte cose. Arrivederci, dottor Jung.
SCENE 43 ROOM IN THE INN - INT - DAY A little light filters into the room through the closed shutters and illuminates Sabine. The girl, in a vest, is bending over a washbasin and repeatedly wetting her forehead. Carl is in his shirt-sleeves and waistcoat
JUNG (off screen) Sabine, what is it?
Carl who is a little worried draws near to her
SABINE It's my head ... it's as if there were a fire inside ...
JUNG Come, lie down, the cold water isn’t necessary.
Sabine slowly lies down on the bed and closes her eyes. Carl embraces her.
JUNG So… when did headache start?
Sabine speaks with her eyes closed
SABINE When I woke up.
JUNG Did you have a dream?
Sabine opens her eyes. She looks at him timidly.
SABINE Yes. And it’s a recurring dream. I dreamt of a child who had a child.... a son of yours. You were the father ... it was a boy. You wish to have a baby boy...
JUNG Yes. Certainly.
Sabine squeezes him tightly,
SABINE I would like to give that son to you because you have done so much for me. A baby boy would be a beautiful present... the reward that you deserve.
JUNG From you I expect other rewards ... any woman can have a son ... but you can achieve greater things ...
SABINE I could still be a good mother all the same.
Carl caresses her.
JUNG Sabine, you must’nt use your power over me to invent chains ...
SABINE But you would be free with me ...
Carl kisses her on the lips.
JUNG Get dressed now, it's late.
Sabine gets up. She takes her clothes from a chair and starts to dress herself. Her clothing is as usual shabby. Carl looks at her.
JUNG You should pay more attention to your appearance because sometimes a dress can contribute to making us more serene.
Sabine turns towards him.
SABINE Carl, do you love me?
JUNG I won’t respond. You're intuitive enough to know the answer.
Jung completes the sentence with a broad smile. |