PSICODRAMMA DELLE MANIPOLAZIONI AFFETTIVE - 2014
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In questo workshop Ottavio Rosati si pone una domanda su una sua disavventura sentimentale. In che modo lo psicoplay potrebbe aiutare chi patisce i pericolosi meccanismi di Manipolazione Affettiva a cui la psicologa cognitivo-compartamentale Isabelle Nazare-Aga ha dedicato tre libri di successo e Alfred Hitchcock il suo capolavoro "Vertigo" (La Donna che Visse Due Volte)? Nasce così una serie di giochi di ruolo in video che riproducono (nei veri luoghi e con le vere persone) le azioni e lo stile di una incantevole Manipolatrice Affettiva che Ottavio frequenta con le conseguenze descritte da Totò nella canzone "Malafemmena" (1951).
Ecco i primi risultati di questo Stop Vertigo:
1. Questa video-terapia aiuta a prendere le distanze dal persecutore.manipolatore oggettivandolo in un personaggio di cui ridere o sorridere anziché piangere;
2. Mostra e spiega alle persone ignare e ingenue i principali meccanismi seduttori e confusivi della M. A.;
3. Potrebbe anche offrire ai manipolatori meno incalliti una (sia pur remota) possibilità di vedersi nel video, avere orrore di se stessi e salvare se stessi e gli altri;
4. Consente di denunciare pubblicamente situazioni penose e imbarazzanti, con la partecipazione di tutti coloro che ne sono stati testimoni (amici, cani, gatti, vicini di casa...);
5. Ha un valore preventivo sul piano della Salute Pubblica e contribuisce allo studio clinico delle sottili modalità ipnotiche e paralinguistiche con cui la M. A. danneggia la società a vari livelli.
6. Ci invita a passare dall'indagine sulla M. affettiva a quella sulla M. economica e politica.
Un'altra scoperta è che, di norma, per i M. A. non c'è nulla di più terrificante di una messa in video come quella di "Stop Vertigo". Il loro campo d'azione elettivo è l'intimità confusiva del rapporto a due o il piccolo gruppo (di famiglia o di lavoro) che spezzettano con una politica confusiva di scissioni e triangolazioni. Mentre le parole di protesta e l'invito al dialogo non hanno alcun effetto, la pura e semplice descrizione "cinematografica" delle loro imprese ha sul M. A. l'efficacia devastante delle prime luci dell'alba sui vampiri. Reagiscono con la fuga protestando indignati per la "scorrettezza" del Video Verità e cercando di usare fino all'ultimo una delle loro armi preferite: il senso di colpa.
Da un punto di vista tecnico questo esperimento si colloca a metà strada tra il Play Back Theatre e il Cinema Verite perché ribalta la struttura del celebre 'caso dell'attrice Barbara' da cui J. L. Moreno nella Vienna degli Anni Venti imparò l'importanza della catarsi e di role-playing. Il rovesciamento dello schema tradizionale consiste nel fatto che qui gli Ego Ausiliari del paziente-regista sono le persone reali mentre la protagonista è un'attrice di professione.
L'esperimento si giova di una troupe video della John Cabot University e del contributo finanziario di "Garanzia Giovani" che la Comunità Europea assegna all'attrice e psicologa Cristiana Mecozzi. Riprese video di Brian Thomson e Nicolai Berger. Montaggio di Filippo Orrù. Assistente alla regia Francesco Marzano.