SOCIOPLAY DEL CANTO DI NATALE ALL'AIPA - 2008
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La replica edizione del socioplay sul racconto di Dickens utilizza alcuni video del socioplay del 2006 (nella brillante versione eno-gastronomica di Alfredo Antonaros per RaiSat) ma li porta in contesti assai diversi dal Teatro del Gusto di Gambero Rosso.
Il primo degli incontri avviene in collaborazione col Teatro Stabile di Catania e si giova della consulenza del prof. Malcolm Andrews (Kent University) direttore della rivista "The Dickensians" e autore del libro Charles Dickens and His Performing Selves(Oxford University Press, 2007).
Questo nuovo evento si riscalda con una serie di piccoli incontri organizzati a Roma, Venezia e Torino e culmina in due grandi socioplays con cui la Città di Catania riapre, dopo il restauro, il Teatro Moncada: un teatro di ferro e cemento, quasi antitetico a quello della Città del Gusto, fatto di specchi e velluti. A Librino (un quartiere popolare ma di nipponico gelo architettonico) sbarcano per il socioplay Dickensiano decine di bambini e ragazzi accompagnati dai loro insegnanti.
I video realizzati l'anno precedente a Roma fanno parte, come catalizzatori, di questo nuovo evento improvvisato che a sua volta origina un nuovo video, a sua volta destinato alla terza edizione del 2008 che avviene a porte chiuse a Roma per gli psicoanalisti dell'AIPA, la scuola di Psicologia Analitica di Jung fondata da Ernst Bernhard. Guest stars: i cacatoa più terapeutici dii Italia: Teto e Iside.
Da cosa nasce l'idea di questo workshop tra letteratura, rito e psicoterapia? Il lavoro parte da cuore, pancia e fegato ma pure da una riflessione storico-teorica che individua in "A Christmas Carol" dimensioni psicologiche di rilievo: Scrooge oggi non è più un uomo avaro ma sembra un soggetto malato di alessitimia (la sindrome di chi non ha spazio né parole per i suoi affetti). A sua volta il percorso dei tre Spiriti di Natale sembra alludere a una triplice psicoterapia, freudiana (Christmas Past), gruppale e moreniana (Christmas Present) e junghiana (Christmas Future). Da questo punto di vista il percorso di redenzione di Scrooge sarebbe dunque un rituale proto-terapeutico.
Prende così forma un nuovo genere di socioplay in repertorio, un po’ strutturato e un po’ improvvisato, che lega gruppi diversi per età e cultura in uno spirito del Natale al di là di spazio e tempo.