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"L'AMORE IN PIAZZA E LE BIMBE ATOMICHE" - due socioplay/flash mob per il "Festival della Psicologia" dell'Ordine degli Psicologi del Lazio

 

26 e 28 maggio 2017 sotto il cielo di Trastevere e Campo de' Fiori,
ideato e condotto da  OTTAVIO ROSATI con la partecipazione di

PONENTINO TRIO, GLI ALLIEVI DELLA SCUOLA IPOD, I PASSANTI ON THE ROAD
le fotografie di LUCIANA SANTIOLI, una visita di UMBERTA TELFENER

e un omaggio sociodrammatico finale a CATERINA VARZI e TINTO BRASS, sposi di Cinema e Realtà, tenuto nella sede dell'Ordine

Per la descrizione del socioplay vai dopo le foto

Bibliografia sull'Amore Spirituale

Bibliografia sull'Amore per l'Umanità e la Giustizia

Bibliografia sull'Amore per se stessi

Bibliografia sull'Amore per la Famiglia

Bibliografia sugli amori schiavizzanti e su come liberarsene

 

Bibliografia sull'Amore per gli Animali

Bibliografia sull'Amore LGBT

Bibliografia sull'Amore Perduto

Bibliografia sull'Amore di Eros, Anteros e gli altri Eroti

 

Questo sociodramma nasce dall’intreccio di tre sub-plot clinico-erotici ed è commissionato dall’Ordine degli Psicologi del Lazio per il “Festival della Psicologia” del 2017: nove appuntamenti concentrati in cinque giorni con oltre quaranta ospiti provenienti dal mondo della cultura, delle istituzioni e dello spettacolo. Gli psicologi parlano in pubblico di realizzazione personale, rapporti fra i sessi, nuovi sessi, lavoro, politiche sociali, universo digitale, post-verità e umorismo con i maggiori esperti del settore. Il Festival avviene a Roma e nasce in collaborazione col Ministero della Salute, Regione Lazio, Roma Capitale e l'Università "La Sapienza" di Roma.

Tra le attività più giocose del programma l’Ordine organizza (con mesi di anticipo e molto meticolosamente) l’evento ‘L’amore in piazza’ chiamando Ottavio Rosati a realizzarlo in collaborazione con i suoi allievi della scuola di formazione. Il sociodramma non dovrebbe avvenire in teatri, cliniche, chiese o sale di studio o in studi televisivi ma esplodere all’improvviso per strada o in piazza.
Il presidente dell’Ordine Nicola Piccinini e il suo bracco destro Pietro Stampa si aspettano qualcosa come un flash-mob per interrompa le abitudini dei passanti superando le barriere della vita sociale e proponendo brevi incontri e scontri sul tema dell’Amore. L’obiettivo del Festival infatti è di dare ai romani un’immagine amichevole e nuova del dello psicologo e della sua utilità per il benessere delle persone e dei gruppi.

Rosati, con la collaborazione di Francesco Marzano che intanto è produttore esecutivo de “La Moda Proibita” (il film di Plays su Roberto Capucci), è felice della proposta e propone all’Ordine uno spin-off del format che ha già realizzato a Siena con “Il Rischio della Felicità” insieme a Luciana Santioli: un gioco interattivo per studenti con musica, fuochi, bibliografie stampate su carta colorata, interviste, megafoni, fiori, sorprese, incontri imprevisti e giochi nella piazza del Palio. A parte le due città, ci sono però tre differenze tra la il socioplay all’aperto di Siena e quella di Roma.
La prima è che Ottavio chiede un onorario irrisorio rispetto alle sue tariffe. Forse perché si sente avvilito dalla fine della sua storia d’amore con Julia, una bella donna inglese, bionda, algida e ambivalente che sembra uscita dal più celebre film di Hitchcock: “Vertigo” e che negli ultimi tempi non perde occasione per accusarlo di protagonismo e ambizione.
La seconda è che Plays non propone all’Ordine del Lazio di organizzare le innovative riprese multiangolo realizzate al Teatro Valle per “Fantasmi” e a Siena per “Il rischio della Felicità” utilizzando un impianto di cinque camere per le riprese in IPOV3. Eppure il budget dell’Ordine per il Festival lo permetterebbe.
La terza differenza è che, al posto della coppia di Cacatoa Iside e Teto questa volta Ottavio avrà al suo fianco due giovani cocker madre e figlia: Winnie e Duffy che Julia, ha voluto al posto dei pappagalli di Ottavio da quando vive in casa sua. Julia infatti non ama gli uccelli.

Molti ingredienti per animare i romani e i turisti mettendo in scena immagini, ricordi o poesie sull’amore per le strade del Centro Storico di Roma sono un remake di quelli che Rosati e Santioli hanno già utilizzato a Siena. Dal punto di vista della regia e delle riprese non sembra facile sfidare l’indifferenza di turisti e passanti o l’irruzione delle automobili e dei suoni del Centro Storico di Roma. Perciò Plays chiede all’Ordine la collaborazione del ‘Ponentino Trio’ un popolare gruppo di cantanti e performer che da anni tengono in vita il repertorio della canzone romanesca dell’Ottocento e del primo Novecento.

Ottavio e Luciana sanno che di amore hanno parlato e scritto poeti, romanzieri, artisti, cineasti, filosofi, personalità illustri del mondo dell’arte e della scienza. Amore romantico, sensuale, fraterno o filiale, amori contrastati, impossibili, negati, amore per sé stessi o per l’altro. Perciò Plays e l’Ordine degli Psicologi decidono di preparare dieci brevi bibliografie sui vari tipi di amore da distribuire ai passanti insieme a piccoli vasi di fiori. Le schede non vanno scritte in chiave universitaria ma in chiave divulgativa, per i non addetti ai lavori. E sono riscritte decine di volte.
Il programma prevede che, mentre Ottavio e i suoi allievi dirigono i vari socioplay in piazza, un gruppo di giovani psicologi e impiegati che da anni lavorano all’Ordine distribuiscano ai passanti le buste con un foglio vuoto (insieme al francobollo e alla penna) perché scrivano una loro frase o poesia sull’amore e spediscano la busta all’Ordine.
E qui qualcuno/qualcosa scatena un invisibile sabotaggio. Difficile dire se si tratta di un sabotatore interno o esterno o di una combinazione dei due. Fatto sta che gli impiegati dell’Ordine, incaricati di stampare e distribuire i fogli - di loro iniziativa e senza dir niente a nessuno - tolgono dai fogli da distribuire lo spazio in cui i passanti dovrebbero indicare il loro indirizzo mail per poter ricevere l’invito all’incontro finale dell’evento. In seguito ci diranno di averlo omesso per non violare le regole sulla privacy ma ciò che realmente hanno violato è il meccanismo della convocazione finale che doveva concludere il socioplay. E che dava senso a tutto il lavoro.
Quando l’errore emerge, le emozioni di Ottavio sono più vicine alla rabbia che all’amore. Francesco inoltre osserva che i responsabili mediatici del Festival hanno escluso le performance de “L’amore in piazza” dalle riprese in diretta FaceBook che invece permettono di seguire altri eventi e incontri. Ci domandiamo se qualche collega romano abbia cercato di danneggiare la co-produzione per sragioni di invidia e concorrenza professionale. Ma non abbiamo né tempo né voglia di indagare.
Che fare?
Solo un colpo di scena permette di mantenere l’appuntamento finale e di dare un senso al socioplay.
Plays decide di dedicare l’incontro finale al personaggio di Caterina Varzi (avvocatessa, allieva di Carotenuto e protagonista del cortometraggio ‘Hotel Courbet, considerato tra i venti film più erotici della storia del cinema). La Varzi arriva, semi-vestita come una star, nei locali dell’Ordine dove sono presenti solo gli allievi della scuola IPOD.
Dopo una lunga catarsi dove narra la sua storia, i suoi amori controversi e i suoi psicodrammi, conclude il Festival della Psicologia annunciando le sue nozze con Tinto Brass il regista italiano che ha messo la sessualità giocosa e soft (rispetto a quella contemporanea) al centro del suo cinema. Brass da anni considera Caterina Varzi la sua musa e il suo amore. Lei non ha solo lavorato con lui: lo ha anche salvato dopo l’ictus.
L’incontro con Caterina, avvocato-attrice-terapeuta, suscita in sala molte condivisioni. Ancora una volta è l’Arte a venire in soccorso della psicologia.
Pochi mesi dopo Ottavio, Francesco, Roberta, Gina e altri allievi di Plays saranno testimoni del matrimonio tra Brass e la Varzi nella loro villa di campagna.
E Julia? Lei uscirà di scena abbandonando amici, uomini e cocker. Come ha sempre fatto in vita sua, a partire dalla famiglia da cui è stata traumatizzata da bambina. L’amore almeno per ora non ha funzionato.
Ottavio, negli stessi spazi del socioplay realizzato tra Trastevere e Campo de Fiori, metterà in piazza la sua personale storia d’amore. Anche gridando e sbracciandosi, passando dallo psicodramma all’acting out. Nell’Ordine dei sentimenti di cui parla Shakespeare nella frase citata dall’Ordine degli Psicologi per il suo Festival: “Se non ricordi che Amore t’abbia mai fatto commettere la più piccola follia, allora non hai amato”.
Ma questa è un’altra storia: Il soggetto del film “La Bimba Atomica”.

 

“Se non ricordi che Amore t’abbia mai fatto commettere la più piccola follia, allora non hai amato”

(William Shakespeare, Come vi piace)

Musica, lettere da recapitare, rose, sorprese e giochi in piazza. Questi saranno gli ingredienti per mettere in scena l’amore come rischio di felicità. Esperienza emozionale fondativa e multiforme, spazio dell’incontro tra sé e l’altro, e anche territorio dei più profondi conflitti dell’esistenza. Qui sarà presentata nella sua dimensione corale, che rende onore all’universalità dell’archetipo, e in quella personale, con spunti per declinare l’esperienza proposta nel proprio vissuto individuale. Tra le strade, nelle piazze, giocando.

D’amore, poi, ne hanno parlato e scritto poeti, romanzieri, artisti, cineasti, personalità illustri del mondo dell’arte e della scienza. Amore romantico, sensuale, fraterno o filiale, amori contrastati, impossibili, negati, amore per sé stessi o per l’altro.

 

Ottavio Rosati conduce due Socioplay dal titolo "L'Amore in Piazza" in piazza Sant'Apollonia il 26 Maggio dalle 19 alle 21 e il 28 Maggio in Campo de' Fiori dalle 18 alle 20.

Ospiti il Ponentino Trio e tante altre sorprese!

 

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