BREVE STORIA DEL PREMIO PIVANO-88 PER I PAZZARIELLI DI OTTAVIO
Il PREMIO PIVANO-88 riprodotto da Emanuele Luzzati nella locandina per il bando degli psicodrammi di RAI3
La storia del PREMIO PIVANO-88, il primo "speciale, unico e fatto a mano" intestato a nome della scrittrice, molti anni prima di quello di S. Margherita Ligure nel 2003 (consistente nella riproduzione di una scultura di Arnaldo Pomodoro) comincia da un libro, anzi da un romanzo ambientato nel palazzo di Trastevere attaccato a Porta Settimiana.
Nel 1988 Fernanda Pivano pubblica per Rusconi il romanzo 'La mia Kasbah' dove riporta, nello stile minimalista di Dorothy Parker, amori, vicende e psicodrammi della casa romana dove abita (dagli anni Settanta al 2000) con Rosati in due appartamenti collegati dalla terrazza. Nel libro la Pivano utilizza camuffamenti e alterazioni come si fa per narrare un caso clinico e scinde il personaggio di Ottavio in due parti: Gigi (l'amante lontano) e Nico (l'amico premuroso). I capitoli "Lo psicodramma di Nico" e "L'alluvione" si ispirano a episodi del '78 che appaiono senza alterazioni nel racconto "Psicoplay di topi a Ponte Milvio e di gatti a Saint Tropez".
Sulla prima copia del libro Fernanda scrive: A Gianni Ottavio Nico protagonista assoluto di questa storia senza malizia. La copertina scelta da Rusconi però è maliziosa. Il quadrifoglio sotto la dedica sembra sbilenco. Non è più un mandala. I petali ricordano la testa e il seno della donna ritratta nel quadro di Schiele tra il nome e il titolo del libro.
La Pivano taglia la torta-libro fatta da Adriana per la festa dedicata al romanzo - Ph. Marcello Ballicu © PLAYS
Ottavio fa notare alla Pivano che per la seconda volta (dopo il romanzo "Cos'è più la virtù") il Vero Sé erotico di Fernanda è nascosto da un Falso Sé vittoriano, bugiardo come un Pinocchio, che perseguita tutti: l'ex marito Sottsass, Ottavio e lei stessa. Il giorno stesso Rosati, facendo una volé a tennis, ha un'idea: per la presentazione romana del libro organizzerà un socioplay a sorpresa. Un blitz mercuriale ispirato al Totò de L'Oro di Napoli.
Un mese dopo, quando la Pivano esce dalla kasbah sottobraccio a Water Pedullà per andare al Teatro in Trastevere, scopre sugli spalti di Porta Settimiama la stessa banda del Pazzariello di Enzo Scutellaro che Rosati ha chiamato al Teatro Carignano due anni prima per il socioplay su Pirandello e Moreno. I musicanti napoletani richiamano l'attenzione dei passanti al suono di piatti, trombette e pitipù. Al suo fianco Ottavio, vestito da marinaio, batte il tamburo e annuncia il libro in chiave nazional-popolare: Attenzione! Battaglione! / Ora passa la Pivano / col romanzo svergognato / che ci lascia senza fiato...
La catarsi mette sotto sopra la Kasbah. Sono tutti coinvolti nel gioco. Il portiere Gustavo annuncia: Te possino, dotto': se qui succede 'na kazzata, poi sta sicuro che è stato Lei! Si ferma il traffico via lungara. Arrivano fotografi e turisti richiamati dai tamburi. I clacsoni allarmano i carabinieri della caserma di via Corsini che stanno per fermare la banda ma poi ammettono che la terrazza dietro gli spalti di Porta Settimiana fa parte di un appartamento della Kasbah e lasciano fare. Fernanda si diverte e ride felice come una bambina. Nel foyer del teatro firma tutte le copie del romanzo, poi invita tutti a cena da Romolo e si offre invano di pagare l'onorario del Pazzariello. Aldo Carotenuto si complimenta per l'idea. Tito Schipa jr. lo definisce un evento radical chock.
Qualche settimana dopo Ottavio accompagna Fernanda a Napoli dall'editore Tullio Pironti e la porta a San Gregorio Armeno, la strada delle statuine del presepe, per mostrale la cappella del principe San Severo di Sangro con le sue meraviglie e i suoi segreti. Mentre passeggiano vedono nella vetrina di un ceramista un magnifico Pazzariello di terracotta che ha l'aria di costare un occhio della testa. Fernanda entra e lo compra per Ottavio senza contrattare sul prezzo:
Tienilo con te, tesoro, è per tutta la vita... E' un premio speciale per te.
Nanda è bellissimo ma è troppo caro. Ci devono fare uno sconto...
Lascia stare. Non importa. Però promettimi di non fartelo portare via, come al solito.
Ma ti pare? Io non mi faccio portare via niente di tuo!
Tu? Figurati! Ti conosco... Adesso a Roma gli attacchi una targa con la data: PREMIO PIVANO 1988 IN ONORE DEI PAZZARIELLI DI OTTAVIO
Tra Torino, Napoli e Roma... Va bene.
Ma guai a te se lo perdi!
Ottavio riesce a non piangere di commozione. Il negoziante esterrefatto dice:
Signo' pozz' dicere 'na cosa? N'agg'a vist' mamm buone n'copp' int a 'stu negozio, ma bella comm a vuje nisciuna!
Nanda, firmando l'assegno, alza gli occhi e conclude:
Grazie tante del complimento. Ma io non sono "la mamma". Non lo vede che il signore è un grandissimo figlio di puttana?
Eh no, signo', questo 'stu guaglione se sent' che vi adora! Comununque scusate il quivoco... v'aggia regala' nu cuorn' gratis... sciglitel' vuje. Prego...
La ringrazio. Ma per queste cose l'esperto è lui. Ottavio, scegli tu il corno in omaggio...
Tre anni dopo, il pazzariello del Premio Pivano-88 diventerà il protagonista del bando di Rai3 per formare i gruppi di tele-spettatori che vogliono prendere parte a DA STORIA NASCE STORIA, il primo programma della storia della televisione a realizzare l'utopia dello Psicocinema che Jacob Levi Moreno formulò nel libro Psychodrama (1947). Quando andrà a Genova da Emanuele Luzzati per chiedergli di disegnare la locandina per il lancio del programma, Rosati gli porterà una foto del Pazzariello del Premio Pivano.
E quando, nel 2017, l'Ordine degli psicologi del Lazio chiederà alla Scuola di Specializzazione in Psicodramma di realizzare "L'Amore in Piazza" per il Festiva della Psicologia, Rosati continuerà a tenere in vita a Campo de' Fiori il premio di Fernanda Pivano con i suoi allievi, a distanza di 30 anni. Bastone e cappello compresi.
Nonostante il PREMIO PIVANO 88, il problema del Falso Sè erotico di Fernanda resta irrisolto per sempre. Un decennio dopo, le sue ricadute emotive finiranno archiviate nell'amigdala di Ottavio. E non se ne andranno facilmente.
Ma questa è un'altra storia, che rientra in Quattro decenni di Plays per il Teatro del Tempo tra la Pivano e la Von Franz.