LA DOMANDA E IL DESIDERIO di Paul Lemoine
In tal modo si poteva ormai chiarire la sua domanda. Questa domanda, come ogni domanda, è una domanda di amore, una domanda rivolta, al di là del gruppo, ad una madre onnipotente. È chiaro che esistono dei legami tra la sua omosessualità e la sua fissazione materna. Ma avendo analizzato in primo luogo il desiderio è stato possibile ritornare alle basi di questa domanda -domanda orale, domanda passiva di essere nutrita.
Chi ha l'abitudine di cogliere il discorso del gruppo non si sorprenderà apprendendo che nella seduta immediatamente seguente a quella in cui parlò Suzanne, si discutesse ancora di desiderio. Una partecipante ci parla dei suoi rapporti con il principale, rapporti che esaltano il suo desiderio e la rendono successivamente più ricettiva nei confronti del marito. Si tratta proprio di una risposta a Suzanne, nel senso che è proprio questo desiderare altrove, le si dice, che le permette di assumere il rapporto eterosessuale. In altri termini, Suzanne ha bisogno di una amicizia omosessuale per desiderare il marito.
Si tratta, in questo caso, di un transfert nel senso analitico. D'altro canto lo psicoanalista non ha la funzione di liberare il desiderio. Liberazione del desiderio capace di riaccendere l'appetito sessuale coniugale.
II - Il desiderio del terapeuta
Ci occuperemo ora del desiderio del terapeuta.
Nei nostri gruppi di supervisione di fine settimana, facciamo rappresentare la consultazione: così ci si accorge meglio dove stia l'ostacolo terapeutico. L'impasse consiste, nella maggior parte dei casi, nel fatto che la domanda del paziente è diventata la domanda personale del terapeuta (è la ragione per cui il desiderio del paziente sfugge ad ogni presa). La domanda del paziente accende, in effetti, il desiderio del terapeuta ed è subito dopo l'analisi del proprio desiderio che il terapeuta può ridiventare disponibile alla domanda del paziente.
I due esempi che seguono sono tratti da uno dei nostri gruppi di controllo. In questo gruppo vengono portati sia casi di analisi sia casi di psicodramma. I due casi seguenti sono casi di analisi.
Mariella riceve un uomo di 37 anni, pubblicitario di Firenze. Adora la moglie, ma riesce ad ottenere il suo unico piacere sessuale con la masturbazione. Pensa a donne molto belle, attrici viste al cinema, donne incontrate per strada. Nei suoi fantasmi masturbatori le donne lo ipnotizzano e fanno di lui ciò che vogliono. È la prima volta che confida questi fantasmi ad un terapeuta: in una precedente terapia di due anni con un prete non ne ha mai parlato.
Rappresentando la scena, si vede in primo luogo in che modo Mariella provoca la sua confidenza. Poi la sua reticenza a prenderlo in analisi. Gli ha proposto di vedere qualcun altro a Firenze, la città in cui abita. Ma lui insiste per essere preso, accetta