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NON E' POCO MA BASTERA' COSI' di Ivana Bigari

Questa nota vuole richiamare l'attenzione sulla didascalia dove Pirandello descrive la locandina che dovrebbe presentare al pubblico Questa sera si recita a soggetto. Ecco il testo della didascalia:
L'annunzio di questa commedia,  così  nei giornali,  come  nei  manifesti, dev'essere dato, senza il nome dell'autore, così:


TEATRO N.N.
QUESTA SERA SI RECITA A SOGGETTO
sotto la direzione del DOTTOR HINKFUSS

 
........................................................................................................... 
col concorso del pubblico
che gentilmente si presterà
e delle Signore
............................................................................................................
e dei Signori
...........................................................................................................

Dove sono i puntini, i nomi delle Attrici e degli Attori principali. Non è poco, ma basterà così.
Come mai, dopo aver pensato ad una soluzione così rara in teatro, quella di indicare, lui drammaturgo, il testo del cartellone, Pirandello conclude con le parole: "Non è poco, ma basterà così"?
Il senso della frase è oscuro, Non sarebbe più giusto il contrario: "È poco, ma basterà così" o anche: "Non è molto, ma basterà così?". Si tratta di un lapsus? O magari di una comunicazione sottile del preconscio dell'autore a quello del lettore?
L'uso, apparentemente improprio, della parola "poco" si va confondendo man mano che si procede nella commedia. Vediamo perché.
I personaggi paiono entrare e uscire dal copione per discutere tra loro o con il direttore sulla loro condizione di attori e sul copione stesso. Le loro fughe dallo spazio delimitato da Hinkfuss immettono però gli attori in un altro spazio ancor più delimitato, quello rigidamente organizzato nel testo di Pirandello.
Questo spazio, pur trattando di una recita a soggetto, è classicamente definito nelle battute dei personaggi, come in ogni dramma che si rispetti.
Pirandello ci invita insomma nell’illusione che, soggiornando nella rigida costrizione della forma, si possa passare all'estrema libertà.
Sia pure a malincuore dobbiamo riconoscere che questi "signori attori" pirandelliani "vivi da poterli toccare, vivi da poterne udire perfino il respiro" (come sono descritti i personaggi nella prefazione a Sei personaggi in cerca d'autore) sono in fondo chiusi nella fissità dell'opera d'arte. Se si riesce a smagare l'incantamento del dramma, diventa chiaro che essi rappresentano solo in teoria quello che il dottor Hinkfuss chiama il "movimento della vita" o, se si preferiscono le parole di Moreno, "la spontaneità".
Questi personaggi/attori sono tutto sommato metafore della "fissità della vita" (Hinkfuss), un prodotto di quella che Moreno definirebbe conservazione culturale, o addirittura, con la sua pittoresca espressione, "conserva" culturale.
Ecco in che senso il lettore, al termine della commedia si può trovare nella condizione, un po' stupita, di non riuscire a decidere se a conti fatti, la frase dell'annunzio "non è poco, ma basterà così" sia sensata, finemente sensata, oppure illogica.
In Questa sera si recita a soggetto è evidente l'alternarsi, o meglio la contemporanea presenza, di una tensione verso un'estrema libertà creativa e il timore di ciò che potrebbe accadere se questa libertà fosse raggiunta.
L'atmosfera dell'opera sembra insinuare il dubbio che quel raggiungimento di una completa assenza di forma (cui allude nella commedia la pretesa assenza del copione) potrebbe lasciare spazio al manifestarsi della pazzia. È implicito che il dissolvimento dell'assetto formale, la mancanza di riferimenti in cui gli attori giochino i propri ruoli, potrebbe portare alla catastrofe.
Valga per tutte l'ultima battuta dell'Attore Brillante rivolto a Hinkfuss: " Eh, sfido! Se vuole che si viva... Ecco le conseguenze! Ma noi non siamo qua per questo, sa! Noi siamo qua per recitare, parti scritte, imparate a memoria. Non pretenderà mica che ogni sera uno di noi ci lasci la pelle!".


Proviamo perciò ad ammettere che quando Pirandello scrive: "non
poco" si riferisca alla potenzialità della Fantasia, libera da strutture
formali, così come emergerebbe se davvero per le strade della città
comparisse una locandina come quella che ha descritto.
L'apparente incongruenza delle sei parole si chiarirebbe: nel senso che grazie ad esse Pirandello riuscirebbe a comunicare, per via indiretta, al suo lettore che l'ipotesi di scherzo ambiguo che sta per offrire sulla carta, per lui non è poca cosa, ma che non andrà certo oltre i limiti pericolosi che ha sfiorato. Nessuna compagnia stamperà davvero un manifesto del genere.
"Non poco" si riferisce dunque non tanto al testo reale, ma al senso di una locandina fuori del comune dove gli spettatori sono chiamati a recitare in mezzo agli attori.
"Ma basterà così" si riferisce al carattere puramente intellettuale teorico, di questa proposta che si risolverà, di fatto, in finzione teatrale.
La frase "non è poco, ma basterà così" tutto sommato è rassicurante. Perché l'ambizione di Pirandello fu di inserire, solo per allusione, la creatività allo statu nascendi in una cosa che, per quanto geniale, Moreno definirebbe "prodotto concluso" e "confezionato": il dramma di idee.

 


SUMMARY


"It is not little but will be enough"
The Author talks about the play-bill that - according to Pirandello's directions - should introduce to the audience the play Tonight we Improvise as if it were an improvised performance, rather than an ordinary play. In particular the meaning of the strange words ("it is not little, but will be enough"), with which Pirandello ends his comment on the playbill, is examined.

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