RIBELLIONE E CREATIVITA' di Mireya Kunin
In Questa sera si recita a soggetto l'arte pirandelliana si colloca al centro di una dialettica fra la vita e la forma, dialettica che trova espressione teorica nel personaggio del dottor Hinkfuss e si manifesta anche drammaticamente in un conflitto fra un conduttore, lo stesso Hinkfuss, ed il suo gruppo di lavoro.
La mia lettura dell'opera sceglie come oggetto di analisi la dinamica di potere e ribellione che Hinkfuss ed i suoi attori drammatizzano. Probabilmente questa scelta tradisce la mia origine sudamericana e una serie di esperienze che mi spingono a stabilire un rapporto tra "il caso Hinkfuss" e situazioni nelle quali il potere si manifesta sotto forma di autoritarismo schiacciante. Non mancano però situazioni in cui la tirannia può creare le condizioni per una ribellione ricca e creativa, un passaggio che talvolta ha assunto una dimensione tragica non nell'arte ma nella realtà.
A questo proposito ricordo un periodo della mia formazione clinica in cui facevo parte di un gruppo di lavoro nell'Hospital neuropsichiatrico de Hombres di Buenos Aires. Il gruppo presentava una fondamentale frattura interna. Era praticamente diviso tra due ideologie terapeutiche: quella del primario (uno psichiatra tradizionale, meccanicista e anti-psicoanalitico) che con la complicità della capo-infermiera utilizzava come terapie gli psicofarmaci e lelettrochoch, e quella dinamica dei giovani psicologi di formazione psicoanalitica. Questi giovani operatori, laureati fra il 1968 e il 1971, tentavano di creare una comunità terapeutica seguendo le teorie e le tecniche di Laing e Cooper, che in quell'epoca erano all'avanguardia.
Il gruppo di lavoro aveva un supervisore istituzionale, il dottor Jaime Rojas Bermudéz, un pioniere dello psicodramma in Argentina. Rojas si riuniva col gruppo una volta a settimana e tentava di chiarire le difficoltà che il lavoro presentava. In una delle prime riunioni uno psicologo disse che c'era "violenza nell'aria" e che questo veniva avvertito anche dai pazienti (adolescenti ricoverati). Lo psichiatra e l'infermiera intervennero immediatamente, dicendo che "gli psicologi tendono ad interpretare tutto e a vedere sempre da qualche parte l'aggressività repressa".
Rojas propose di drammatizzare una qualsiasi situazione quotidiana del gruppo. Ci collocammo su un piccolo palcoscenico costruito con due pedane di legno unite al centro. Cominciammo la rappresentazione mentre cresceva piano piano un'atmosfera tesa, carica di ostilità, fra due psicologi da un lato e l'infermiera e lo psichiatra dall'altro. Gli psicologi proponevano una psicoterapia familiare invece di un'insulino terapia per un paziente che aveva avuto in passato episodi delinquenziali e si lamentavano dell'autoritarismo dei capi-reparto che opprimevano e schiacciavano i pazienti e gli psicologi "sovversivi". Gli animi si scaldarono fino al parossismo, le due pedane si separarono, e alcuni di noi caddero strepitosamente per terra. Dopo quella caduta ebbi dei lividi sulle ginocchia per parecchi giorni. Rojas non interpretò nulla. Si limitò a dire che il gruppo non poteva lavorare se non veniva chiarito il conflitto di potere e la contraddizione fra le ideologie di lavoro dello staff e della conduzione.
La scissione del palcoscenico aveva drammatizzato da sola la scissione di un gruppo che stava tentando di controllare uno scontro frontale, fisico e verbale. Tutto ciò non faceva che pregiudicare i pazienti, che invece di ricevere aiuto psicoterapeutico diventavano i capri espiatori delle tensioni dell'equipe. Rojas si offrì come contenitore delle ansie psicotiche del gruppo per garantire uno sviluppo e un'elaborazione del conflitto.
Un altro ricordo può servire come esempio della dinamica tra potere e ribellione. Questa volta la storia fu narrata da un paziente che era stato testimone di una scena quasi tragica. Uno psicodrammatista impegnato politicamente, autore drammatico e attore di teatro, conduceva delle sedute di psicodramma nel suo studio. Sapeva che correva dei rischi: nel suo paese le psicoterapie che, come ebbe a dire lui stesso "devono portare l'uomo alla sua autodeterminazione per non trasformarsi in tecniche poliziesche di oppressione e di sottomissione", venivano considerate sovversive. Questo terapeuta pensava che "non si deve abbandonare il campo della cultura al nemico, non si deve avere paura del terrorismo ideologico, che bisogna combattere nel campo della scienza e dell'arte".
Un giorno, mentre questo terapeuta stava conducendo una seduta, la moglie irruppe nello studio per avvertire che stava arrivando la polizia a perquisire la casa. A quel punto l'irruzione della realtà imponeva un acting out: arrampicandosi sulle spalle dei pazienti il terapeuta riuscì a scappare dalla finestra. Al gruppo rimase nella memoria l'immagine della figura che correva per i tetti alla ricerca della libertà. Dal punto di vista del setting il terapeuta aveva commesso un acting out. L'irruzione della realtà imponeva questa condotta come una scelta: senza acting out restava solo l'alternativa della morte.
Sia nel caso della drammatizzazione ospedaliera, sia in quello del terapeuta fuggitivo, si rappresenta la dinamica fra potere e ribellione, dinamica in cui la spontaneità espressa dall'acting out porta ad una nuova sintesi nella quale l'uomo diventa soggetto del suo proprio divenire esistenziale.
Allo stesso modo, in Questa sera si recita a soggetto la ribellione degli attori,-di fronte al potere di Hinkfuss, sembra condurre ad una vera creazione espressiva.
SUMMARY
Rebellion and Creativity
The Author, a South American psychodramatist, analyses Pirandello's Tonight we Improvise, underlining the rebellion of the actors against the stage director Dr. Hinkfuss, as an expression of the dialectic between Life and Form expressed in Pirandello's theatre.
This plot is compared to real situations where power expresses itself as an overwhelming authoritarism that blocks spontaneity. Two psychodramatìc episodes show that the breakdown of the formal psychodramatic setting can be the basis of genuine spontaneity nd creative rebellion.