LA DIALISI ipno-lettera di Fernanda Pivano a Ottavio Rosati - 1999
La dialisi
Di nuovo questo terrore. Che paura.
Di quali colpe mi puniscono gli dei,
mi punisce il Buddha forse non abbastanza
venerato, con questo orribile spettro che da anni
mi perseguita, va e viene, subdolo e sadico.
Cosa avverrà di me se la commuovente
attenzione di Ottavio, in nome di decenni
amorosi, mi verrà meno, e sarò abbandonata
a specialisti villani, a medicine vigliacche.
Le medicine che mi stanno uccidendo
le ha cancellate con mano sapiente
me le dosa a una a una, come le poesie,
di Pavese, altrettanto incruente, e mi
impone ubbidienza, mi impone di rispettare la vita
che mi sta sfuggendo, mi impone di amarla
con la sua paziente tenacia: ragazzo dolcissimo,
diventato dolcissimo uomo, rubato alle donne
ma fedele alla loro realtà, fedele alla mia.
Gianni Ottavio Rosati, di te cui conosco speranze
e sogni di luce, di cui conosco
malati guariti, malati che guariranno
nei misteriosi sconquassi di inconsci crudeli,
malati che lo invocano durante la notte
protetta dal Buddha, malati che si aggrappano
alla sua forza, fino a lasciarlo sgomento.
Grazie silenzioso eroe silenzioso di abnegazione a un’idea,
grazie, generosissimo uomo che conosce gli dei.
Fernanda Pivano
Agosto 1999