QUATTRO DECENNI DI PLAYS (il Teatro del Tempo tra la Pivano e la Von Franz) un ipertesto di Ottavio Rosati - 3° parte
Terzo atto (sorprendente): GLI ANNI '90
- clicca qui per il primo,
o il secondo atto
Musica: come già avviene in altre discipline, dal cinema al teatro, il rock prende due direzioni opposte. Da un lato il mercato e dall’altro la ricerca. Attraverso l’elettronica (la vera novità in termini di ascolto) i Massive Attack sono l’unico gruppo che riesce a tenere insieme le classifiche di vendita e la sperimentazione. Si parla ormai di post-rock.
Il divorzio Pivano-Sottsass - "Giocare il sogno Filmare il gioco" - Ginsberg a Spoleto - "Da Storia Nasce Storia" - Marylin all'Opera di Roma - Fernanda si ammala - Fabio e Teto - L'allevamento dei cacatoa a Cervia . Il pappagallo mangiaspaghetti e la tv dei ragazzi di Tokyo - Micio Kushi e Valerio Di Carlo - Evasione di Fernanda dal San Raffaele - La Rondine liberata - Uno psicodramma macrobiotico - Harold Brodkey all'Ateneo Veneto - Dalla Dolto a "Mattino in famiglia" - Morte di Ginsberg . Un sogno con Sottsass - Il pazzariello a Trastevere - La Pivano Cavaliere di Gran Croce - Armani e Trilussa - Compleanno all'Opera - Teto versus Veltroni - Una telefonata al Grande Gatsby.
1990
Sono passati molti anni dalla storia d'amore di Ettore con la puttana di Barcellona.
Sottsass chiede il divorzio alla Pivano mentre stringe il legame con Barbara Radice, il critico d'arte che sposerà otto anni dopo, nel 1998.
Per Fernanda il divorzio è un trauma. Ottavio svolge per lei una funzione antidepressiva che manterrà sempre, sia per la matrice riparativa di molte sue relazioni oggettuali. Sia perché le vuole molto bene e non capisce bene quello che succede tra loro. Per esempio che la Pivano confonde il diritto alla privacy con la negazione della verità.
Ettore Sottsass (che è stato aiutato dalla moglie agli inizi della sua professione) subisce un processo di colpevolizzazione e si assume i pesi economici del divorzio. Li gestirà con tale generosità che, alla morte di Fernanda, qualcuno arriverà al punto di portare alla signora Radice-vedova Sottsass i conti della clinica della Pivano.
Ottavio è all'oscuro di tutto questo: ne verrà a conoscenza solo nel 2017 quando incontrerà Barbara Radice,
alla mostra per il centenario della nascita di Sottsass THERE IS A PLANET alla Triennale di Milano.
Intanto nel 1990 Ettore mette fine al matrimonio e invita Fernanda a sposarsi col suo "amico psicologo" di Roma.
Cosa che la psiche inconscia di lei farà nel peggiore dei modi. Cioè proiettando su Ottavio il personaggio del marito responsabile del suo dolore e vendicandosi su di lui. Questo giro di ruoli costituisce un trauma cumulativo e progressivo che Ottavio riuscirà a focalizzare e superare solo molti anni dopo. (pdf di approfondimento)
Per Ottavio Rosati ormai sulla strada in uscita, Barbara 24/IX/2017 Sept 2017A Barbara Radice, critico amoroso simpatica-mente in entrata, Ottavio
La riflessione sui risvolti inconsci di questa dinamica fa pensare che nell'albero psicogenealogico di una persona senza figli e senza parenti (come la Pivano), un compagno di lunga data e fedele finisca per rivestire molti ruoli e molte funzioni.
A meno che Le Mat smetta di fare il jolly per gli altri arcani e si muova verso Le Bateleur.
Il modello teorico di J. L. Moreno coi suoi concetti di atomo sociale e di gioco di ruolo permette di comprendere le dinamiche di un sistema simile, mentre il modello psicoanalitico, centrato sul conflitto intrapersonale, sembra per molti versi inadeguato a renderne conto.
Nel 1990 anche Ottavio si muove in una nuova direzione come prova il suo "divorzio" dallo psicodramma analitico dei Lemoine.
Nella primavera Rosati chiede a Emanuele Luzzati di disegnare la locandina del workshop
"Giocare il Sogno Filmare il Gioco" con Freud e Moreno che spuntano da un palco insieme ad Arlecchino e una Animula vagula a cavallo della luna.
Ottavio realizza un nuovo genere di psicoplay bicamerale (anziché analitico) ispirato dal libro di Julian Jaynes sulla mente bicamerale
prodotto dal CeIS di Torino in collaborazione col Centro Studi del Teatro Stabile e il Festival Cinema Giovani.
Le riprese video e il montaggio sono di Alfredo Muschietti. Rosati chiama come Ego Ausiliari gli attori Rosalia Maggio, Milena Vukotic e Alessandro Haber.
Il workshop (con due gruppi) dura diversi giorni e si svolge nella palestra della comunità nel bosco di Superga
in una primavera che vibra di spontaneità, bellezza ed entusiasmo.
Per la prima volta nella storia dello psicodramma un gruppo di pazienti-giocatori ha a sua disposizione un repertorio di materiali scenografici ed attrezzerie selezionate dai magazzini del Teatro Stabile di Torino e caricati su due camion diretti a Superga.
Si presenta sul set anche Fiorenzo Gianani un musicista che improvviserò alla tastiera i commenti musicali degli psicodrammi.
Il laboratorio funziona al di là delle aspettative. Ha un grande successo e riscuote recensioni favorevoli su diversi giornali italiani.
Fernanda partecipa alla prima giornata, a condizione di non entrare nelle riprese di Muschietti:
Ho lavorato tutta la notte a scrivere un articolo per il Corriere, tesoro. Magari un'altra volta sarò bicamerale anche io...
Torno a Milano. Tanto tu hai la Rondine al tuo fianco.
Ottavio con la Rondine. Il bambino è il nipote Giovanni, figlio di Giampaolo Rosati.
La Rondine, oltre a essere per sei anni una fidanzata incantevole, colta e intelligente, è tra le ragazze più belle e simpatiche del workshop.
Fernanda non ne è gelosa. Anzi, con saggezza ed eleganza, si offre di fare da testimone se un giorno Ottavio e la Rondine si sposeranno,
cosa che purtroppo non avverrà perché O. (svolgendo il ruolo di padrino al battesimo di suo nipote Giovanni)
si rende conto che le gioie di una normale vita coniugale gli sono precluse.
Inaspettate emozioni lo attendono dietro l'angolo e gli daranno ragione nel sentirsi in torto con la Rondine.
Qualche mese dopo, O. accompagna F. alla prima di Hydrogen Jukebox con Allen Ginsberg e Philippe Glass al Festival di Spoleto, dove 23 anni prima, nel 1967, Ginsberg era stato arrestato davanti alla Pivano per aver letto una canzone con versi osceni.
Ottavio riabbraccia Allen per la prima volta dai tempi di Boulder e lo ospita a casa sua alla kasbah.
La notte Ginsberg se ne va ai Fori Romani alla ricerca delle arene gay dove impazza il demone Pan.
1991
Grazie a un incontro col regista televisivo Claudio Bondì che è stato allievo di Roberto Rossellini,
Rosati presenta al capostruttura di Rai3 Giovanni Tantillo tre video di Giocare il Sogno Filmare il Gioco
come esempi di un format basato sullo psicodramma che realizzi finalmente il progetto dello Psicocinema di J. L. Moreno.
In un primo momento il direttore di Rai3 Angelo Guglielmi pensa che sia una formula difficile per il pubblico televisivo:
"Il problema di questa cosa è che la storia va avanti a lungo
e poi, all'ultimo momento, il conduttore ti fa vedere che il vero significato sta tutto da un'altra parte."
Poi Guglielmi finalmente dichiara:
"Il programma di Ottavio Rosati mi sembra una faccenda complicata però lo psicodramma funziona in TV perché parla della vita della gente.
Dopodue mesi di lavoro a Roma per lanciare un bando e formare i gruppi,
inziano tre mesi di registrazione Da Storia Nasce Storia a Torino con la regia televisiva di Claudio Bondì,
Il programma va in onda in prime time.
Rosati dà molta importanza allo spazio in cui registrare:
rifiuta gli studi torinesi della Rai per continuare a lavorare nel bosco della collina di Superga
e aggiunge ai materiali scenici del Teatro Stabile (diretto da Luca Ronconi) quelli del Teatro dell'Opera di Torino
dove trova tre statue di stoffa di Emanuele Luzzati: il Re, la Regina e il Diavolo che diventano gli emblemi edipici del set.
Si realizza così per la prima volta nella storia dello psicodramma l'utopia dello psicocinema di Moreno.
Anche se la Pivano non ha collaborato concretamente alla produzione, Ottavio è riuscito a farcela anche perché aveva al suo fianco Fernanda che lo spronava a realizzare il progetto.
Sarà lei a presentare il programma insieme a Carotenuto, in una grande festa di lancio al Teatro Carignano di Torino.
Dal punto di vista clinico l'esperimento nasce in collaborazione con la Facoltà di Psicologia di Roma-Sapienza.
Ha la supervisione gruppoanalitica di Giusi Cuomo Napolitani e riscuote un ampio successo di pubblico e un inaspettato successo di critica. Dal set-setting escono ventisette psicodrammi. La Rai monta due serie di otto puntate della durata di 55' minuti.
Quelle della prima serie vanno in onda la domenica sera dal 20 ottobre al 24 novembre alle 22,50.
Laura Carassai su La Stampa lo definisce il successo teatrale televisivo dell'anno. Negli anni futuri, diverse persone diranno a Ottavio:
La mia vita è cambiata dopo aver visto Da Storia Nasce Storia.
L'Italia ha reso omaggio a Moreno, lo psicologo che ha messo il tele (l'intesa reciproca) al centro della sua visione dell'uomo.
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L'attrice napoletana Rosalia Maggio (sorella di Pupella Maggio), scritturata come Ego ausiliario, ottiene un successo personale
come protagonista di un suo psicodramma dove fa la catarsi di un momento terribile della sua vita.
Rivela che anni prima, rimasta senza una lira, era stata sul punto di "fare la puttana" per strada pur di dar da mangiare alle figlie. Ma che, un attimo dopo aver incrociato in TV lo sguardo di Papa Giovanni, le arrivò una telefonata del produttore De Laurentis che la salvò con un'improvvisa offerta di lavoro: un miracolo televisivo.
Per la rassegna stampa del programma clicca qui
Dopo l'intervento della mitica Maggio, al Teatro Carignano rischia di cadere il soffitto del teatro dagli applausi.
Beniamino Placido su La Repubblica parla di una storia degna di De Sica e Balzac. Luca Ronconi invece rimane freddo: dice a Rosati che lo psicodramma della Maggio gli ricorda un po' troppo il monologo del miracolo ("La Madonna delle rose") in Filumena Marturano di Eduardo de Filippo.
I realizzatori di DSNS per Rai3 e il TST: Lucia Campione, Giovanni Mondino, Luca Ronconi, Carolina, Pietro Crivellaro, Bianca Maria Pontillo.
Fernanda è felice per il successo del programma di Ottavio ma sembra sgomenta. Qualcosa sembra preoccuparla.
A Torino non dirà mai il suo Mantrananda (Giuro che se rinasco, rinasco puttana) forse a causa della storia raccontata da Rosalia che un po' la commuove ma un po' la spiazza, visto che la frase preferita di Rosalia (Detesto i falsi pudori!) è più in linea con la poetica dei figli dei fiori che con la rigidità con cui Fernanda è stata educata.
Emerge lentamente il Complesso Vittoriano della Pivano, cioè il timore che, dopo il successo mediatico degli psicodrammi di Rosati, il suo legame di lunga data con lui possa diventare di pubblico dominio. Questo manderebbe all'aria la sua immagine pubblica di moglie tradita e abbandonata, ma rimasta sempre fedele al marito Sottsass.
Da parte sua al Carignano la Maggio porta molto rispetto alla grande Pivano anche se, con la sua Spontaneità, la chiama Ferdinanda anzi Ferdina'.
La Pivano, da parte sua, ripete un suo famoso giudizio:
Penso che Napoli sia l'unica capitale d'Italia perché è una città che raccoglie le qualità tipiche di una capitale: estrema miseria ed estremo fasto.
A parte le bellezze naturali, che non sono suo merito, le è rimasta la grandeur spagnola ed è l'unica città a sommare a questa grandeur l'allure della grande capitale
Aldo Carotenuto partecipa a DSNS con uno psicodramma dedicato al suo libro
sulla storia di Freud, Jung e Sabine Spielrein (clicca qui per il video). Da napoletano trapiantato a Roma, commenta:
Queste due donne, Rosalia e Fernanda, sono come Napoli e Torino per l'Italia. Il popolo e la borghesia. La Madre e la Signora. La Vita e la Forma.
Carotenuto spiega al suo allievo che Torino è la città dove l'ambasciatrice dei beat è cresciuta in una famiglia dell'alta borghesia con un'educazione vittoriana per la quale la Openness su cui si basa il programma di Rai3 sarebbe inconcepibile anzi mostruosa:
La Pivano è una star letteraria. Un conto è celebrare il genio di Kerouac che nei suoi libri si mette a nudo. E un conto è rivelare se stessa...
Nei romanzi che ha pubblicato con Rusconi, Fernanda ha creato dei personaggi immaginari derivati dalla realtà.
Lei ama i Beat ma non è una Beat. E' l'ambasciatrice dei Beat.
Ottavio gli risponde:
Io però non voglio fare la stessa fine. Prima o poi voglio raccontare anche la mia storia e pure la nostra.
E Carotenuto sorride e conclude:
Certo, certo. Fai bene ma sappi che una parte della nostra cara Nanda cercherà di farti impazzire. O di farti fuori.
Il commento di Carotenuto si rivelerà profetico. L'ambivalenza di Fernanda scoppierà un decennio dopo al momento di presentare al Festival del Cinrma di Torino
il documentario Generazioni d'amore dove Rosati racconta la sua Pivano.
A. C. e O. R. al Centro Studi del TST parlano del valore della Openness - ph. © Marcellino Radogna
La rassegna stampa di Da Storia Nasce Storia è molto favorevole e sorprende tutti.
Mario Trevi, l'analista didatta di Ottavio, manifesterà non critiche ma un'invidia tale da non vedere mai nessuna puntata
Nel capitolo finale del libro di "Da Storia Nasce Storia" (1994) Ottavio racconta una seduta in cui aveva cercato invano un rispecchiamento da parte del suo analista:
'Il mio maestro Mario Trevi cominciava a sembrare colpito dalla mia richiesta di una valutazione e mi fece una "confessione" degna di un consulente editoriale giapponese: aveva immaginato che avrei sopravvalutato il suo parere perciò, sapendo che quel tipo di lavoro gli sarebbe riuscito estraneo, aveva preferito non guardare mai il mio programma in televisione [...] Pur riconoscendola come tale, la sua bugia mi commosse e mi nutrì. [...] Desiderai di non aver cominciato quel discorso. Ma ormai il guaio era fatto. Il maestro aggiunse:
"Mi creda, Ottavio: il mio è stato un eccesso di affetto paterno, non un segno di indifferenza".
L'ora era più che scaduta e ci avviammo verso l'anticamera. Lì accadde qualcosa che non potrò mai dimenticare. Non dovevo avere un aspetto rassicurante e, forse preoccupato che scivolassi per le scale, il maestro volle darmi un ultimo sostegno. Mi strinse la mano e disse: "Glielo ripeto, caro Ottavio: non confonda la mia indifferenza per affetto paterno." [...] Egli chiuse la porta. Fermo sul pianerottolo me la aggiustai pensando che quello di Trevi non poteva essere un banale lapsus Freudiano:
doveva essere un lapsus neo-junghiano.' (p. 299)
Una foto per l'intervista di Laura Tersani sul Radiocorriere: Pulcinella è la Fiaccola da tenere non sotto ma sopra il moggio.
L'episodio deve avere avuto una qualche ricaduta profonda.
Rosati lo cancella per anni dalla sua memoria. Se ne ricorderà solo nel 2020 dopo la pubblicazione di "Le Psychodrame" di Moreno e Rossellini per l'Istituto Luce Cinecittà
e dopo aver rivelato nel bricconaggio I Cani dell'Acqua Marcia il tradimento del suo ex didatta il prof. Mario Trevi
che sedusse Fabio, il compagno di Ottavio, nel segreto del suo studio
Se la trasparenza personale e l'invito ad un incontro veicolati dallo psicodrama e dal socioplay
sono un modo di rispondere alla domanda del Vangelo di Marco (cap. 4, 21-25):
Si porta forse la lampada per metterla sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per metterla sul candeliere?
siamo agli antipodi di quanto Trevi dichiara in un'intervista di Antonio Gnoli per La Repubblica:
"Bisogna diffidare degli uomini completamente trasparenti o luminosi [...] Stevenson era un vittoriano legato a una morale solida e pregevole. Una volta avanzai un'ipotesi scherzosa: immaginai un dottor Jeckyll coerente che si concilia con mister Hyde.
Ne conclusi che entrambi avevano la loro funzione nella vita."
La cartolina di saluti a Fabio e Ottavio è di Trevi.
Il quadro "Adriano e Antinoo con Eclectus" è di Fabio Bonvicini. Copy PLAYS.
Rosati investe il denaro guadagnato col programma nell'acquisto di uno chalet in Sabina nel bosco di Coste Adriane
che comprende un piccolo anfiteatro di tufo affacciato sulla valle dove organizza dei week end di psicodramma per i suoi primi allievi.
Vittorio Gassman invita Rosati a presentare lo psicodramma al programma di Rai Uno 'Tutto il mondo è Teatro'
dove Fernanda gli suggerisce di trasmettere un video del workshop 'Giocare il Sogno Filmare il Gioco'.
In studio Ottavio ha la gioia di trovare Rosalia Maggio a rappresentare l'avanspettacolo, un genere di teatro che tende a coinvolgere il pubblico e fa molto ricorso all'improvvisazione.
Prima di registrare la puntata Gassman gli domanda se lo scopo dello psicodramma è il rilassamento.
Rosati risponde: “No, Maestro. Io mi rilasso quando faccio il regista ma durante uno psicodramma sono regista, autore, regista, scenografo, attore e critico. E lo stesso vale per ogni membro di un gruppo. Lo psicodramma si fa senza prove e con la massima profondità possibile. Niente relax. Anzi alta tensione! È in ballo la vita.”
“A teatro,” risponde Gassman. “si fa arte o per lo meno la si cerca.
Noi attori recitiamo. E l’attore di genio sembra vivere il personaggio ma non lo è. Non deve esserlo.
Comunque la domanda sul rilassamento gliela rifaccio quando siamo in onda perché la Sua risposta non mi convince ma mi piace".
In studio Ottavio vede tra gli altri ospiti il giornalista barbuto e panciuto che molti anni prima a Roma aveva infastidito Fernanda con le rozze avances offrendole una ciambella di babà e chiedendole in cambio "un altro buco" (sic!).
A un certo punto, mentre il giornalista parla, Ottavio entra quasi in trance ricordandosi di quando era entrato alla redazione del Messaggero e lo aveva mitragliato di babà come bombe a mano. Poi inizia a sollevare un pilone della scena fatto di polistirolo. Si sveglia grazie a un colpo di gomito della sua amica analista Elena B. Croce seduta accanto a lui che sussurra:
"Ottavio, che stai facendo? Sei impazzito? Metti giù quell'affare."
1992
Dopo il divorzio da Sottsass, F. si ammala. Ottavio la porta a un congresso a Parigi dal leader della macrobiotica Micio Kushi che,
solo guardandole gli occhi, diagnostica un tumore all'intestino dovuto all'abuso di cioccolata, ghiaccio e Coca Cola.
Il chirurgo Valerio Di Carlo al San Raffaele di Milano salva Fernanda con una lunga operazione a rischio.
Durante la lunga convalescenza O. entra sempre in ospedale col Teto nascosto sotto l'impermeabile. Poi organizza un paio di evasioni in pigiama e pelliccia che lo stesso primario apprezza per quanto tirano su il morale della sua paziente. Dalla cura al gioco. Rosati porta la Nanda a fare shopping, al cinema e a cena. I tre tornano nella stanza quando le infermiere stanno per chiamare la polizia. Fernanda è raggiante.
In un biglietto di auguri augura "al suo ciambrottino magico"
ogni FORTUNA per sempre e parla di un amore da celebrare con un rito greco-ortodosso e con tutti i riti.
Una sera a Roma lo celebrano in chiave psicodrammatrica alla presenza di tutti i pappagalli della kasbah davanti a una statuina del Buddha.
Ottavio organizza a casa sua una cucina macrobiotica per la convalescenza di F. con un giovane cuoco taoista che viene due volte al giorno riempiendo lo studio del profumo di alghe, cipolla e cavolo.
Per due anni, tutti, ospiti compresi, si cibano di riso integrale, legumi, alghe e verdure. Fernanda si ristabilisce perfettamente e riacquista il sorriso.
A Pasqua, passando sotto la magnolia di via Corsini davanti all'Orto Botanico
Fernanda dice a Ottavio di aver consegnato al suo avvocato una lettera importante
C'è scritto che, alla mia morte, al teatro di psicodramma andranno
assegnati cento milioni di lire o la maggior somma, secondo quanto ci sarà nella mia banca.
Ottavio entra in uno stato di esaltazione anche perché si ricorda di una seduta del 1986 con la Von Franz dove lei gli disse
che una Grande Promessa è una hioia pericolosa perché potrebbe non essere mantenuta.
Per calmarsi il giorno dopo va a Tivoli, in bicicletta, con Teto sulla spalla, andata e ritorno.
A destra la cocker Winnie e tre allievi della scuola Ipod. L'opera al centro è di Sidival Fila (cfr. "The struggle of Jacob" 2016)
Pivano e Rosati decidono di chiamare questo laboratorio di psicodramma: "Il Teatro del Tempo".
A torto o a ragione, Ottavio non parlerà mai dei dettagli legali né della lettera all'avvocato.
Molti amici lo criticheranno per questo, perché, alla morte della Pivano, della lettera non ci sarà traccia.
E' forse questa la ferita che la Von Franz aveva letto nei suoi sogni?
In ogni caso la promessa di Fernanda resta viva e reale.
Ottavio sente che il progetto si realizzerà comunque, grazie a lei ma anche ad altre persone che lo prenderanno a cuore.
Come regalo di compleanno Fernanda offre a Ottavio la Marylin di Andy Wharol appesa nello studio dove lui dorme quando è a Milano:
Meglio che te lo prendi adesso, ciambrottino mio... Dio solo lo sa che fine faranno le mie cose... Alla mia morte qui si scateneranno gli sciacalli.
Ottavio rifiuta la proposta dicendo che né Wharol né Marilyn gli piacciono troppo.
Non faccio complimenti, Nanda: un disegno di Keith Haring l'avrei preso. Però grazie davvero. E' molto bello da parte tua ma non mi va di prenderlo.
Non gli passa per la mente che il Wharol sarebbe una garanzia della promessa fatta da Fernanda a via Corsini perché con la sua vendita un giorno si potrebbe finanziare il Teatro del Tempo.
O. invita F. all'apertura della Scala con 'Don Carlo' di Verdi (diretta da Muti e messa in scena da Zeffirelli),
All'aria 'Ella giammai m'amò' O. ha un attacco di tachicardia. Fernanda lo sente, gli prende la mano e sussurra: Tutto bene, Ciambrottino?
Questo turbamento del cuore sembra una premonizione di quanto sarebbe accaduto nel 2003 con l'assegnazione del Premio Pivano a Riccardo Muti e la seconda disconferma di Generazioni d'amore.
Nell'intervallo dell'opera F. indica a O. un fenomeno meneghino:
la procace consorte di un industriale del formaggio si aggira nel foyer compressa in un abito rosso Valentino e coperta di gioielli come un albero di Natale mentre un omino con gli occhiali distribuisce alla stampa dei volantini. Ne dà uno anche a Ottavio che non capisce.
Fernanda gli spiega che si tratta di PR cioè dell'elenco dei brillanti indossati dalla signora, con il loro costo:
Milano è anche questo. Non lo sapevi? Ride lei, restituendogli il foglio. Ora capisci quanto è stato difficile introdurre i miei scrittori?
Fiorella Minervino ride anche lei e racconta una storia vera:
marito e moglie di mezza età, abbonati alle prime della Scala vedono passare davanti a loro una splendida ragazza in abito da sera. Riconoscendo in lei l'amante ufficiale di un loro amico di famiglia, la signora dice al marito:
Stai tranquillo, caro. La nostra è meglio.
In autunno si verifica un importante episodio:
un giorno che Ottavio va in auto al suo capanno alle Coste Adriane di Montebuono in Sabina, sbaglia strada e prende una salita che non ha mai fatto.
Un po' alla volta, anziché tra gli ulivi, si ritrova tra conifere che gli ricordano l'Abruzzo o il Trentino. Continua a guidare con la sensazione che sia Natale e di non potersi fermare. Quando ferma l'auto e osserva la valle, è il tramonto.
Immagina di vedere all'orizzonte dei bagliori che associa al passaggio dei Re Magi. Si sente commosso e inquieto. Fa la fantasia che al seguito dei Magi ci siano anche l’imperatore Adriano e Antinoo. Torna indietro a Montebuono. Tutto sembra un sogno a occhi aperti.
Tutto inizia la sera in cui Fabio Bonvicini (un assistente alla regia 24enne) che ha lavorato in Germania con i direttori d'orchestra Gustav Kuhn e Marco Boemi si rivolge a Rosati in quanto critico lirico e gli dice che vorrebbe allestire Carmen di Bizet nella riduzione di Peter Brook.
La settimana dopo si incontrano a casa di Ottavio e il ragazzo gli dice: Mio padre vuole farmi fare l'infermiere come lui. Ho bisogno di aiuto. Tu che lavori per la Rai e con l'Opera di Torino mi puoi aiutare?
Così Fabio (24 enne) entra nella vita di Ottavio (42enne) attraverso il teatro lirico.
Ottavio si sente attratto come da una parte di sé stesso e interrompe il fidanzamento con una ragazza che sta per sposare.
L'uomo e il ragazzo si innamorano. Ottavio fa coming out e Fabio viene a vivere con lui.
La richiesta iniziale di Fabio riguarda una vocazione teatrale alla Wilhelm Meister che presto diventa vitale anche per Ottavio in quanto unisce alla scrittura (che lo lega a Fernanda) la creazione di disegni, bozzetti, ceramiche, fotografie, video. In questo senso Fabio è una specie di tramite transazionale per entrare nel mondo delle immagini in cui opera Ettore Sottsass architetto.
Dal punto di vista dei sette istinti di base di Panksepp, Ottavio si sente attivato da Fabio sul piano del Gioco ma anche dell'Attrazione, della Ricerca e della Cura.
I quattro livelli emotivi emergono singolarmente o in combinazione come quando Fabio scatta decine di fotografie sul suo trauma della nascita (in cui il padre prese a calci la moglie incinta) mettendo Ottavio nel ruolo del bambino che si protegge la testa con le mani.
Molti anni dopo, rivedendo quelle foto, Rosati capirà che Fabio gli ha chiesto una mano ma ne ha prese due. O forse tre.
Il giovane artista in difficoltà (l'Ombra di Ottavio) arriva come un turning point in una sceneggiatura perché rappresenta il Sé creativo di Ottavio che, fino a quel momento, è rimasto sopraffatto dal Sé intellettuale, anche a causa del suo didatta Mario Trevi che invidia il succeso di DSNS di Ottavio
e definisce i suoi progetti di regista come "il complesso Zeffirelli"
commettendo un grosso errore culturale e clinico.
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Dal punto di vista del modello di Moreno, Ottavio entra anche nel nuovo ruolo di impresario e tutore,
dando a Fabio il rispecchiamento che Trevi non sa dare a lui.
Ottavio produce a Roma al Teatro dei Cavalieri la Carmen di Bizet nella riduzione di Marius Constant, Jean Claude Carriere, Peter Brook
con la regia di Fabio Bonvicini che ne fa anche un video.
1992-1993, Fabio che vive in casa di Ottavio come suo compagno,
realizza una serie di grandi quadri ad olio ispirati alle Memorie di Adriano e al libro di Hillman Senex et Puer.
SX: Teto - Al centro Fernanda venti anni dopo l'Intervista per ArcanA - DX: Fabio nello studio di Ottavio che confina con la casa della Pivano
Ph Stefano Cavalli - © PLAYS
O. si rende conto che Fabio ha giusto l'età che avrebbe avuto un figlio nato dall'incontro con Fernanda nel 1972,
e sente che salvare il talento di un giovane dalla morte equivale a mettere al mondo una nuova vita.
Ma, quando racconta alla Pivano la sua visione del Natale e dei re Magi
e parla di Fabio come di un loro possibile figlio psicodrammatico, la Regina dei Beat non capisce anzi si infuria:
Tu sei impazzito. Ma di che parli? Non lo vedi che sei preda di un lupo? Riporta quel ragazzo ai bassifondi da dove è uscito...
O. parla del suo stato d'animo anche con Allen Ginsberg che, da Re dei beat, invece è d'accordo e benedice la situazione.
Non sono dello stesso avviso di Ginsberg due vecchi amici di Ottavio, Vincenzo Caretti e Gianni Montesarchio, docenti universitari, che improvvisamente non lo invitano più alle loro feste.
Emerge che Fabio ama i lupi come Leo amava i gatti.
Quando Ottavio porta Fabio in Abruzzo, i lupi arrivano sotto gli stessi faggi dove Fernanda attirava le volpi.
Che senso ha la fantasia (ingenua e folle) di Ottavio, di proporre a Fernanda
la presenza di Fabio nel ruolo di un bambino di talento di cui prendersi cura?
Secondo il suo primo analista Aldo Carotenuto
Fernanda è gelosa di non essere più l'unico oggetto delle cure e dell'amore di Ottavio:
il legame tra Ottavio e il ragazzo ricorda quella del padre di Fernanda, Riccardo, per il fratello di lei.
(Riccardo è anche il secondo nome di Fabio)
Col suo coming out Ottavio vuole integrare la realtà del corpo fisico e degli affetti
dopo che per anni la nascita o il salvataggio di un bambino
è stata interpretata solo come simbolo della nascita dell'Io sul piano della crescita sociale, del lavoro e della cultura.
Fabio Bonvicini: L'Eclectus di Adriano e Antinoo - Oil on Canvas 2005 - PLAYS
Rosati abbraccia un ulivo e si rivolge alla von Franz in una immaginazione attiva all'Orto Botanico.
Lei gli appare portando sul volto la maschera di un lupo e risponde:
Carotenuto ha ragione.
Fernanda e Ottavio per anni hanno sublimato la nascita di un bambino-figlio sul piano del lavoro e della creatività.
Però tu, Ottavio ora sei in ginocchio: il tuo vecchio successo ti annoia. L'inconscio ti costringe a mettere a rischio la tua vecchia identità
con una scelta scandalosa ma autentica che molti schiferanno e invidieranno perché non sono capaci di integrare la loro ombra.
Poi von Franz si toglie la maschera e aggiunge:
Anche io ho avuto coraggio quando Jung mi ha spinto a vivere senza vergogna con la mia compagna Barbara Hannah.
Ma Barbara era più grande di me ed era la madre accogliente che non ho mai avuto.
Il tuo caso è diverso: il genitore forte sei tu. Fabio è il tuo Puer in ombra,
un Puer che ha bisogno di tutto ed è affamato come un lupo ferito e insaziabile e a rischio di morte.
La Pivano ha visto bene che Fabio è pericoloso.
Fabio come pittore, film maker, regista lirico e 3D operator è la parte segreta di Ottavio
che è rimasta inespressa. L'Io forte di Ottavio deve prendersi cura dell'io debole
per curare se stesso attraverso la proiezione.
Per sentirsi vivo Ottavio dovrà salire e deve scendere in acque sporche e pulite, in cieli grigi e luminosi. Come dice Ermete Trismegisto:
'Ciò che è in basso è come ciò che è in alto
e ciò che è in alto è come ciò che è in basso
per fare i miracoli della cosa una.'
Per qualche anno questa storia avrà lo stigma di un para-psicodramma a 360 gradi con pet ausiliari, imperniato sull'Anima animalis.
I primi mesi Fabio sogna spesso un grande uccello bianco simile allo Spirito Santo nelle fattezze di un Cacatoa Alba.
Lo associa all'uccello bianco sull'etichetta del Fernet Branca che il padre gli aveva promesso di regalargli.
Vanno insieme alla ricerca di un Cacatoa Alba ma non lo trovano in nessun pet shop di Roma.
Fernanda ha nuovi problemi di salute. Per trovare l'energia di cui c'è bisogno alla kasbah, Ottavio incrementa le ore di tennis e la meditazione Vipassana con il Maestro Corrado Pensa.
Un po' alla volta trasforma casa sua in un laboratorio di iper-psicodramma affollato di pet ausiliari e dedica la stanza più luminosa a Fabio per farne uno studio da pittore.
La camera da letto è anche una nursery per pulcini. Ora l'eco-sistema della kasbah comprende tre persone di età diverse, quattro pappagalli residenti (cacatoa, amazzoni, krameris ed eclectus) una gabbia di diamantini, due conigli d'angora, due scoiattoli e qualche visiting parrot.
Ottavio e Fabio entrano nel mondo dei pappagallari italiani e visitano vari allevamenti del Nord dove finalmente trovano Teto un esemplare di Cacatoa Alba che, dopo essere stato abbandonato, si è spiumato dalla disperazione e becca chi gli si avvicina.
Fabio entra nella sua grande gabbia e resta fermo per un'ora fin quando il pappagallo sale sul braccio e gli dice Ciao. Decidono di adottarlo.
Prima di chiamaro Teto, Fabio lo chiama Teta forse in riferimento al seno materno.
Teto è simpatico ed esigente. La notte dorme sulla testa di Fabio.
I pazienti più simpatici ed elastici sono contenti del cambiamento della vita del dr. Rosati. Quelli ossessivi cambiano analista.
Alla kasbah si passa dall'appartamento di Ottavio a quello di Nanda attraverso la terrazza e per la porta sul retro che resta sempre accostata e si chiude solo di notte. Al centro del gioco ora c'è Teto giocoso come tutti i Cacatoa Alba.
Una funzione psicodrammatica e psicomagica di questo zoo domestico è che i pet divorano i libri sugli scaffali in omaggio al detto alchemico citato da Jung in "Psicologia e Alchimia":
Rumpite libros ne corda vestra rumpantur.
Fernanda presenta a Ottavio un suo nuovo amico, lo scrittore Harold Brodkey che Time ha definito "il Proust americano" dedicandogli la copertina.
Brodkey e sua moglie, la scrittrice Hellen Schwmann, sono spesso ospiti alla kasbah dove un giovane cuoco magrissimo e alto cucina tutti i giorni in chiave macrobiotica.
La Pivano in un articolo per il Corriere scrive:
Quando Brodkey è venuto qualche giorno a Roma ospite dello psicodrammatista Ottavio Rosati, con cui ha discusso a lungo del suo programma di RaiTre "Da Storia Nasce Storia",
abbiamo passato ore deliziose fuori delle interviste preordinate, a discutere.
I suoi libri sono pieni di sensibilità psicoanalitica e Brodkey ha confermato con divertimento osservazioni cliniche che nessuno gli aveva mai fatto.
L'ammirazione di Ottavio per Harold è tale che scatena quello che Fernanda chiama l'effetto Brodkey.
Rosati in un'intervista lo racconta così:
Ogni volta che Harold ed Hellen arrivano alla kasbah, io ho, per almeno un'ora provo per lui un'ammirazione così grande che sfiora la dispersione dell'identità:
non riesco più a parlare inglese, balbetto e non seguo la conversazione.
La mia autostima svanisce: lui è un genio, io un idiota. Sono preda di una gigantesca identificazione proiettiva.
Brodkey se ne accorge e un giorno entra nel ruolo di psicodrammatista e dice:
Ottavio, reverse roles: now you are Harold and I am you. Go back to talking well!
Tutti ridono ma questo gioco funziona e torno in me stesso.
Per allargare l'atomo sociale di Fabio, Ottavio trova una figura materna in Gudi Fisher, un'eccentrica e ricca signora tedesca che col marito Andrea Landi ha trasformato la sua villa di Cervia in un allevamento non commerciale con decine di Cacatoa tra cui i Cacatoa delle Molucche (rosa) e i Cacatoa delle Palme (nero). L'amicizia con Gudi durerà anni con numerose visite.
O. invita anche Fernanda che però non verrà mai con loro a Cervia.
Nella casa di Gudi Ottavio ambienta la sceneggiatura del film Ciao Teto, scritto con Alfredo Antonaros e Tania di Martino.
Gira un teaser con la fotografia di Mario Amura, prodotto dalla Romagna Film Commission.
Ottavio e Fabio, muovendosi nel mondo dei pappagalli, fanno amicizia con Marco Fiori e gli agenti del CITES del Ministero Agricoltura e Foreste (successivamente incorporati nell'Arma dei Carabinieri) di cui Teto diventa una mascotte.
In questa fase animalista Rosati collabora a uno speciale del TG1 sul traffico illegale degli animali esotici dove denuncia il disturbo della personalità
di chi acquista illegalmente esemplari a rischio di estinzione.
Per i suoi meriti di animalista, O. ottiene in custodia giudiziaria dal CITES un esemplare di Cacatoa delle Palme (Probosciger aterrimus)
che sulla spalla pesa il doppio di Teto e ha un grosso becco a scimitarra.
Lo chiama Dalì e se lo porta dietro anche all'Università coinvolgendolo come pet-ausiliario a un seminario di axiodramma
(sociodramma a tema etico-morale)
su Bene e Male per la cattedra di Carotenuto alla Facoltà di Psicologia, ispirati alla xilografia di Escher Giorno e Notte del 1938 dove i confini tra luce e ombra e le loro direzioni non sono chiari.
A differenza di Teto, Dalì suscita negli studenti, e soprattutto nei professori, reazioni di inquietudine.
Fernanda non ne sopporta nemmeno la vista. O. lo trasferisce nell'allevamento di Gudi Landi.
Alla kasbah i conigli Platona e Platone distruggono i cartoni di Coca Cola e cioccolata con cui F. si avvelena e riempiono il pavimento di cecotrofi a forma di biglia. La Pivano protesta:
Ma Ottavio, non è possibile che i tuoi bestiolini facciano la cacca dappertutto dal mattino alla sera!
"Queste palline non sono cacca. Non puzzano e hanno uno splendido colore Armani. Sono elementi organici che i conigli tirano fuori e poi rimangiano per il loro ciclo digestivo... Prova a toccarle, coraggio..."
Ma che orrore! Come ti viene in mente? Tu negli ultimi tempi sei proprio impazzito! Cosa fai? No! Non mettermi in braccio questa creatura piena di peli... Fermati!
"Non aver paura, Nanda. E' solo un coniglietto. Rilassati."
Inaspettatamente, muore la madre di Fabio, Silvana, una donna semplice e sfortunata.
Per i suoi funerali alla Garbatella O. prepara un cuscino di rose bianche (con qualche penna di cacatoa) scrivendo sul nastro:
A Silvana da Ottavio, Teto e Fernanda Pivano.
Nel segno dell'interconnessione buddhista (o della logica sistemica) Rosati intende così rendere omaggio alla madre di un ragazzo
che, vitalizzando e motivando la sua esistenza, aiuta Ottavio ad aiutare Fernanda. E che fa parte, come direbbe Moreno, del loro atomo sociale.
Quando le parla di questa "parentificazione psicodrammatica" la Pivano si infuria e grida di tenerla fuori da "questa assurda idea".
Ottavio porta ugualmente in chiesa il cuscino con i tre nomi.
Fa la prima lettura dal pulpito e va alla comunione con Teto che china la testa davanti all'Ostia.
Per tirare su il morale di Fabio, Gudy Fisher ha un'idea: gli suggerisce di realizzare, anziché gli enormi ritratti ad olio che non si vendono,
delle miniature ad olio su lastrine di rame su legno d'ulivo.
Ottavio collabora simulando delle prime vendite "psicodrammatiche" che fanno crescere il lavoro e danno a Fabio l'idea di farne spille.
Dopo un mese i pappagalli su rame vanno a ruba. Fabio ne vende molti e può comprare un grosso computer
Nelle foto scattata a Venezia: Brodkey, Rosati, sua moglie, la scrittrice Ellen Schwamm, e Fabio
e il programma di animazione MAYA. Comincia a studiare animazione 3D per effetti speciali.
L'illusione psicodrammatica ha aperto la strada a un vero lavoro di illusionista cinematografico.
Harold Brodkey invita Pivano e Rosati a presentare all'Ateneo Veneto il suo romanzo Amicizie Profane (clicca qui)
Il libro descrive una storia d'amore gay, complessa e complessuata, tra due ragazzi veneziani, Nino e Onni, nomi che, per Rosati, sono l'uno l'anagramma dell'altro.
Dopo la presentazione Ottavio dirige in albergo un libro-dramma come quello di Carotenuto per Da Storia Nasce Storia sul Diario di una segreta simmetria.
Partecipano al gioco Fernanda, la moglie di Brodkey, Fabio e due giovani camerieri scritturati al volo come ego ausiliari che si divertono così tanto a fare uno psicodramma da rifiutare la mancia offerta da O. Alla fine Harold dona ai ragazzi una copia del suo libro.
Come musica del gioco Ottavio sceglie il concertato della scena 8 (atto II) de La Cenerentola di Rossini:
Questo è un nodo avviluppato, Questo è un gruppo rintrecciato. Chi sviluppa più inviluppa. Chi più sgruppa, più raggruppa.
Rosati vorrebbe ricordare l'incontro con delle foto ma la Pivano preferisce non essere inquadrata perché non ha i capelli a posto. Harold e Ottavio si divertono molto. Fernanda meno. Fabio tace ma contribuisce al librodramma con la sua presenza.
A cena si avvicina al tavolo un telespettatore per chiedere un autografo a Ottavio che ha visto in TV come 'lo psicologo di famiglia'. La Pivano sorride e dice: 'Finalmente ci siamo arrivati, tesoro: adesso guadagni più di me'. Il giorno dopo gli regala un orologio in ricordo e lo abbraccia.
1993
La fama del pappagallo mangiaspaghetti cresce e la redazione di una TV giapponese manda una troupe di dieci persone a riprenderlo sulla terrazza del ristorante 'Romolo' mentre mangia spaghetti al pomodoro. Il servizio è per la tv dei ragazzi di Tokyo. La troupe nipponica si ferma a pranzo e chiede lo stesso piatto di Teto.
Ogni tanto i pappagalli scappano dalla finestra e spariscono per giorni. Ottavio e Fabio girano per tutto il quartiere in preda all'angoscia di separazione: appendono avvisi sui muri e chiedono a chi abita in cima alle case di farli salire per scrutare col binocolo le terrazze di Trastevere e il Gianicolo. Li ritrovano quasi sempre all'Orto Botanico o alla caserma dei carabinieri in fondo a via Corsini.
Questo meccanismo di perdita e ritrovamento di creature amate può essere letto nei termini di Jaak Panksepp: tutto parte da circuiti primari sottocorticali legati alle emozioni che attivano quelli secondari dell'area limbica dove risiede la memoria dei traumi.
Il primo trauma di Fabio è prenatale perché fu colpito da un calcio del padre ossessionato dall'idea delirante che il bambino dentro il corpo di sua moglie non fosse figlio suo. E si collega ai tentati suicidi di sua madre che Fabio da piccolo ha visto svenuta nella vasca da bagno nell'acqua insanguinata.
Intuitivamente Ottavio cerca di gestire i primi due livelli sul piano terziario del Cervello neo-corticale spingendo Fabio a creare fotografie, racconti e quadri che esprimono le emozioni del cervello sotto-corticale. Molti esprimono una sessualità parossisitica.
Fabio rivive tutte le catastrofi della sua infanzia, attraverso Ottavio che condivide la sua angoscia di perdita ed elabora in supervisione perché si ritrova a gestire uno para-psicodramma a 360 gradi.
L'episodio più "psicodrammatico" (nel senso selvaggio del termine) è un incidente stradale avvenuto mentre Fabio guida una grande automobile con a bordo Ottavio e Teto. Per quattro volte O. chiede insistentemente a Fabio di cedergli il volante perché sente che rischiano un incidente ma lui non si ferma.
O. inizia a pregare. L'auto esce di strada a una curva e cappotta in un prato ai bordi della Super Strada. Miracolosamente Fabio e Teto sono tramortiti ma salvi e O. (nel doppio ruolo di gemello nella placenta e di ostetrico) li tira fuori dall'auto distrutta.
Un analista commenterà che Fabio ha ri-vissuto il trauma della nascita tra vita e morte. Ma non da solo.
Come dirà Nicoletta, una tirocinante di IPOD, commentando un video-bricconaggio su Fabio del 2018:
Anche se l'incontro iniziale tra Ottavio e Fabio era avvenuto nel mondo del teatro e non della psicoanalisi,
ora Rosati non si ritrova a gestire quello che Winnicott chiama holding in mind ma un continuo holding in everywhere.
Alessandro Cecchi Paone propone a Ottavio di condurre per il suo programma Mattina in Famiglia di Rai2 una rubrica di divulgazione della psicoanalisi
intitolata Lo psicologo di famiglia. La trasmissione va in onda in diretta dagli studi della Dear sabato e domenica mattina ed ha un ascolto alto.
L'autore del programma (un boss della tv generalista) intende dare alla rubrica un profilo basso pensando che il pubblico sia più semplice di quello di Da Storia Nasce Storia. Addirittura propone di fare dei piccoli quiz all'americana ma Rosati si rifiuta e riesce a creare una specie di versione televisiva del programma radiofonico sulla psicoanalisi dei bambini tenuto in Francia da Francoise Dolto, psicoanalista profonda e popolare, chiamata la nonna dei francesi.
Il pubblico in realtà segue la rubrica, capisce, scrive e legge. Al punto che Mondadori ristampa i libri della Dolto in edizione tascabile.
La prima stagione de Lo psicologo di famiglia O. risponde alle lettere con Cecchi Paone che non ha ancora fatto il suo Coming Out e si è appena sposato con una ragazza spagnola. Il RadioCorriere TV annuncia che, tra i vari argomenti, una puntata farà luce con quelli che definisce "gli oscuri meandri dell'omosessualità." (sic!)
Il braccio di ferro tra Rosati e il regista del programma andrà avanti per tre anni. Ogni venerdì, prima di mandare in redazione il fax con la scaletta della rubrica, Ottavio chiede a Fernanda di controllare che il testo sia il meno accademico possibile.
Dove Rosati ha scritto enuresi Fernanda corregge con fare la pipì a letto.
Il giorno 8 ottobre una signora di Milano, amica di Fernanda le racconta di aver visto il programma e che Ottavio, parlando sul tema "Il Tradimento" ha descritto il caso di una moglie vittimista che, essendo tradita dal marito, nasconde a tutti di averlo tradito a sua volta.
In realtà nel programma Rosati non ha raccontato nulla del genere.
F. cade nella trappola e protesta con O. che, in quanto scrittrice, lei ha tutto il diritto di tramutare i fatti reali in fiction,
mentre lui, come psicologo e gentiluomo, non deve mai parlare di loro due in pubblico. Gli dice, anzi grida:
Cosa ti fa pensare che io debba permetterti di dire la verità?
O. risponde che non glielo deve permettere lei. Se lo permette da solo. Tanto più che l'etica e il modello teorico dello psicodramma sono all'opposto della psicoanalisi, perché sono gruppali, catartici e pubblici anziché duali ed ermetici:
E poi non sono il tuo analista. Sono uno scrittore sia di fiction che di anti-fiction, libero di scrivere e dire tutto quello che voglio.
Quando Ottavio le porta una registrazione del programma Fernanda piange di sollievo ma Ottavio non si commuove.
Sospetta che una parte inconscia di Fernanda lo stia provocando a fare proprio quello che un'altra parte gli dice di non fare.
Alla fine del caso la signora milanese telefona a Rosati scusandosi di aver capito male perché la trasmissione era in diretta, e lo invita con Nanda alla sua villa di Capri. Ottavio, come uomo, scrittore, psicologo e psicodrammatista, la manda a farsi fottere per direttissima assicurandosi che stavolta abbia capito bene.
Poi dedica la nuova puntata del programma al tema del Pettegolezzo come attività di chi non ha niente da fare.
L'Auditel de Lo psicologo di famiglia è alto, ma dopo la terza stagione il regista-boss ferma comunque la rubrica accusandola di non essere omogenea al resto del programma. Ottavio protesta e la Pivano gli dice una cosa giusta anche se (rispetto alle loro discussioni) si configura come un doppio legame:
Meglio così. Fai le tue cose ora. Non spiegare agli altri. Scrivi di te. Scrivi quello che vuoi. E basta.
Nel 2011 la storia de Lo psicologo di famiglia a Rai2 avrà un nuovo finale in forma di bricconaggio improvvisato.
Durante un'intervento a un programma del conduttore Magalli Ottavio di colpo si renderà conto di trovarsi negli studi di Mattina in Famiglia col balconcino del regista dittatore e il cartello "Comitato". A quel punto Iside inizia a volare per tutto lo studio senza fermarsi. Gli spettatori sono in visibilio. Il programma è sottosopra. Lo psicodramma perfetto. Il volo della Spontaneità.
A Santa Maria in Trastevere O. e F. incontrano per strada un barbone con una femmina di cane lupo che ha una nidiata di cuccioli.
Pivano si commuove e regala dei soldi al barbone che le mette in mano un cucciolo denutrito e dolcissimo.
Decidono di regalarlo ai genitori di Ottavio. Giovanni lo chiamerà Blitz e se ne prenderà cura per anni.
La Pivano si affeziona un po' alla volta ai pet che entrano in casa sua dalla terrazza della Kasbah, specialmente a Teto con cui si diverte a mangiare il cocomero in società: lei detesta i semi mentre Teto li ama e li estrae dalla polpa col becco.
Fernanda e Teto sono le star della festa che gli inquilini organizzano nel giardino e nelle case per il 48° compleanno del portiere Gustavo, uno dei protagonisti de La mia kasbah.
Anche a Milano Teto diventa un gradito habitué del Girarrosto, il ristorante della Pivano. Quando c'è lui Nanda sorride. La padrona, Cesarina, batte le mani.
1994
A marzo Harold Brodkey invia una lettera dove dà notizie sul suo stato di salute dopo la scoperta di essere malato di AIDS.
La Pivano scrive la prefazione al libro di O. Da Storia Nasce Storia edito da Nuova Eri-Rai.
Maurizio Porro nella sua recensione sul Corriere della Sera scrive che Rosati ha una faccia da Actors Studio e Fernanda commenta:
Porro non ti conosce: tu puoi fare il regista ma fare l'attore per te è impossibile. Sei incapace di imparare una parte che non hai scritto tu. Continua a fare il regista che è meglio.
O. aiuta F. facendole fare una serie di scacchiere con cui lei riesce a gestire la collera scatenata da un problema editoriale tra lei e la Mondadori: un dirigente infatti le contesta il carattere troppo "alto" della sua introduzione alle Opere di Faulkner e le chiede di semplificare il suo (bellissimo) testo. Lei si sente ferita.
Con Fernanda il gioco dei pupazzetti che sulla scacchiera danno vita a una nuova figura riesce a ridurre il suo dolore e il suo stress: più potente delle interpretazioni analitiche che, per quanto giuste, le entrano da un orecchio ed escono dall'altro.
Purtroppo alla Pivano non piace fotografare le sue scacchiere:
Sei stato bravissimo, Ciambrottino. Ho capito che le foto tornano utili ma mi mettono ansia. Mi sembrano raggi X.
La malattia di F. peggiora e O. parla con Sottsass delle questioni economiche relative al ricovero in clinica. (clicca qui)
Franco Scaglia del Dipartimento Scuola Educazione della Rai invita la Pivano a una puntata del suo programma La Biblioteca Ideale per raccontare i suoi ultimi incontri con Hemingway dopo l'incidente aereo che aveva danneggiato i reni dello scrittore.
Prima dell'intervista Nanda fa una scacchiera con cui mette in ordine una marea di immagini ed emozioni. L'intervista per la Biblioteca Ideale riesce benissimo. La Pivano regala a O. un nuovo computer e parla di O. a Scaglia, che ha apprezzato Da Storia Nasce Storia e diventa amico di Rosati.
Nel maggio del 1994 Rosati va in Sicilia (per la prima volta accompagnato da Fabio anziché da Fernanda) per dirigere a Piazza Armerina il primo axiodramma (sociodramma a tema etico-politico) di Plays:
La Maleducazione Mafiosa di Ezio Donato con la partecipazione di magistrati, sociologi, scrittori, giornalisti.
Protagonista Michela Buscemi 'pentita di mafia' e collaboratrice di giustizia, una donna eroica, ripudiata dalla famiglia per aver rivelato la verità. (Pdf delle recensioni)
Quando torna a Roma, Ottavio stampa due copie della locandina del socioplay con la foto della Buscemi a destra e quella di Fernanda bambina a sinistra.
Pochi giorni dopo va a prendere Fernanda all'aeroporto per portarla alla kasbah. Mentre apre le valige in camera da letto, lei si accorge del manifesto sopra un mazzo di rose bianche e rosse. Ottavio le spiega il bricconaggio:
Teto e io vogliamo solo ricordarti che anche tu puoi dissentire dalla tua Maleducazione Vittoriana se scrivi un nuovo romanzo dicendo la verità sui tuoi uomini e pappagalli. Saresti la prima pentita di mamma anziché di mafia. Ma la magistratura e io ti proteggeremmo da ogni persecutore esterno e interno.
La Pivano si infuria ma prima di cena fanno pace. Tolgono il manifesto e, insieme a Teto, portano i fiori alla chiesa di Santa Dorotea.
Nanda accende delle candeline per sua madre Mary. Ottavio sente di volerle ancora molto bene.
1995
Fernanda attraversa una fase depressiva (come mostra il disegno del quadrifoglio piangente)
e dedica il nuovo libro Amici Scrittori a Ottavio con una dedica lamentosa, come se a lui non piacesse mentre lui in realtà lo trova bellissimo.
Di fronte a questo vittimismo Rosati si domanda: "Che facci, mi fermo o reagisco? Reagisco!"
E tiene a bada i fantasmi pivaneschi con un suo wild psychodrama a 360° fatto di interpretazioni sarcastiche, giochi e bricconaggi.
Ottavio incoraggia Fabio ad andare a Los Angeles per il convegno sulla computer animazione del Siggraph.
Poco dopo il ritorno di Fabio, avviene il trauma che molti anni dopo, O. descriverà nel cortometraggio I Cani dell'acqua Marcia:
O, scopre che il prof Mario Trevi, suo ex didatta, nel suo studo ai Parioli ha rapporti sessuali con Fabio che O. gli ha inviato nel 1994 come paziente pagando gli onorari delle sedute.
Nel 1995 Ottavio si infuria con Fabio ma si impone di perdonare il doppio tradimento. Non denuncia Trevi nel timore nevrotico che il suo ex didatta possa reagire allo scandalo
con un suicidio o un autodanneggiamento. Anzi Rosati si sforza di rassicurare Trevi che non è acaduto ninete di grave.
Per 23 anni Rosati (come molte persone vittime di un trauma emotivo) si sforza di perdonare l'analista
che, non avendo il coraggio di fare un Coming Out della sua gayezza
ha finito per agirla con il paziente nel suo ombroso studio ai Parioli,
vittima a sua volta della falsità e dell'omofobia dei suoi tempi. Peggiori di quelli in cui è cresciuto Ottavio.
La reazione emotiva al trauma avverrà a scoppio ritardato - sette anni dopo la morte di Mario Trevi - nel 2018
quando Ottavio reagirà a un nuovo tradimento amoroso esprimendo in modo plateale la sua gelosia e la sua rabbia.
La sua denuncia esplode nelle stesse strade di Roma dove un anno prima ha diretto "L'amore in piazza" per il Festival della Psicologia dell'Ordine degli Psicologi del Lazio.
Stavolta Ottavio esprime una storia vera (la sua storia) come fece col Pazzariello del Living Newspaper davanti al Teatro Carignano di Torino.
dando vita a un nuovo tipo di "sociodramma a 360 gradi" condotto dai suoi allievi
in cui non risparmia nessuno, sopprattutto se stesso.
Tutto in netta antitesi all'archetipo di Arpocrate, dio del silenzio e della menzogna
che al setting aperto di Moreno preferisce quello blindato della psicoanalisi
le cui debolezze Irvin D. Yalom ha denunciato nel 1996 nel suo romanzo Sul Lettino di Freud.
Il culmine di questa tardiva catarsi nel 2019 sarà il video-bricconaggio I Cani dell'acqua marcia
e la scrittura de Le Bimbe atomiche un diario
dove Rosati analizza (con la consulenza di Pier Luigi Luisi e di alcuni colleghi)
l'interazione sistemica che, a distanza di venti anni, ha fatto esplodere il trauma congelato dal 1995.
PDF del commento di Maurizio Stupiggia e degli studenti IPOD durante una lezione sul trauma
Il terzo atto di questa catarsi si svolge nel gennaio del 2020 durante una lezione straordinaria della scuola di specializzazione IPOD.
Ottavio approfitta del fatto che Fabio è di passaggio a Roma per trasferirsi da uno studio canadese a uno studio spagnolo
ed essendo suo ospite, Ottavio lo invita a partecipare in prima persona a un processo psicodrammatico su quello che accadde anni prima.
Fabio accetta di slancio e si esprime senza censuee.
Lo psicodramma aggiunge nuovi dettagli della seduzione nello studio dell'analista.
Il gruppo degli studenti fa un video della sessione, lo trascrive e lo commenta.
Ottavio fa una catarsi completa del suo stato d'animo ma alla fine del processo non riceve le scuse che si aspetta.
Stavolta, invece di perdonare e capire le fragilità caratteriali di Fabio,
reagisce e gli dice di fare le valige per trasferirsi in albergo.
In estate Mario Picchi, presidente del CeIS di Roma conferisce a Zerka Toeman Moreno e Ottavio Rosati la medaglia JACOB LEVI MORENO, coniata da Ettore Frapiccini, per il loro contributo alla diffusione dello psicodramma in Italia.
Durante l'incontro tutti restano colpiti dalla somiglianza del naso di Moreno e Picchi con il becco di Teto, immortalata da una foto di Stefano Cavalli.
Negli anni futuri l'assegnazione del Premio Moreno passa a PLAYS che lo conferisce tra gli altri ad Aldo Carotenuto, Rosalia Maggio, Fernanda Pivano, Vittorio Gassman, Vezio Ruggieri.
Nel 2019 il premio va a Marco Greco per aver ritrovato e restaurato l'introvabile filmato dello psicodramma realizzato a Parigi da Moreno
con la "regia" cinematografica di Roberto Rossellini per la RTF nel 1956.
Sono passati 23 anni dal primo incontro: F. ha 78 anni, O. 45.
1996
Una gattara vicina di casa informa la Pivano che, durante la sua assenza, Ottavio
ha permesso a Fabio di passare dall'interno 19 al 20 per suonare il pianoforte di Fernanda.
La Pivano va su tutte le furie e impone a Ottavio di chiudere il passaggio aperto anni prima tra le due terrazze.
Ottavio restringe il varco in modo che possano passare almeno i pet. Poi compra a Fabio la sua prima tastiera.
Fabio ricambia donandogli il quadro di un Cacatoa Alba che vola di notte come lo Spirito Santo, attraversando un temporale.
Per elaborare il trauma del caso Trevi, Rosati si rivolge all'analista freudiano Claudio Modigliani,
uno dei migliori analisti di Roma che è dotato di una straordinaria intelligenza clinica.
Con Claudio Modigliani al Congeno di Psicologia e Letteratira del 2001 - © PLAYS
Per tre anni O. registra tutte le sedute, le fa trascrivere e le studia. L'intera operazione costa un occhio della testa ma gli permetterà di recuperare episodi e interpretazioni. In una seduta Modigliani dice a Rosati:
Dottore, Lei si illude che Sua madre la ami sempre ma si sbaglia: a certi livelli La odia e La invidia per tutta la pazienza
che ha dovuto dare ai figli e alla famiglia, rinunciando a lavorare e a realizzarsi.
Tutto questo spiega perché i Suoi innamoramenti hanno sempre forti implicazioni riparative.
In uno psicodramma Ottavio riesce a far emergere il fantasma di una sua identità spregevole, cialtronesca, miserabile e depressiva causata da 'rispecchiamenti' distorti, malevoli e invidiosi.
Questo personaggio tutto al negativo trae consistenza anche dall'Animus negativo proiettato da Fernanda
soprattutto durante il suo divorzio da Sottsass.
In un sogno che fa seguito allo psicodramma O. immagina un grosso tronco d'albero piantato nel giardino della kasbah:
arrivano due tecnici botanici con accette, motoseghe e cavicchi
che non lo sradicano ma lo ripuliscono tagliando le sue parti malate.
I due tecnici non permettono ad O. di aiutarli nell'operazione. Vogliono fare tutto a modo loro.
Rosati presenta la prima mostra di Fabio allestita in una galleria di via Margutta La scoperta del pappagallo.
A Fernanda il lavoro di Fabio sembra ingenuamente figurativo e non viene all'inaugurazione. Però la mostra è un successo: la gallerista vende molti quadri e qualche disegno. Fabio fa il suo primo viaggio in California alla PIXAR per studiare il lavoro di animazione 3D.
In primavera O. partecipa col filosofo Silvio Ceccato, con Roberto Gervaso e Mario Capanna a un programma della Rai sull'amore
e il potere nella coppia, ponendo come condizione di non parlare del suo rapporto con la Pivano
e di poter cambiare pappagallo in ogni puntata. Così vanno in onda Miss, l'amazzone a testa azzurra, e Cleck l'Eclectus verde che, a differenza di Teto, non gli hanno mai fatto da spalla televisone.
A riprova che "il colpo di fulmine" è un'emozione fuori dal tempo, O. racconta che il suo amico Mario Ubaldini (primo editore italiano di Freud)
aveva risposato una seconda volta la moglie da cui aveva divorziato.
In treno e in studio Cleck si comporta benissimo e dopo il viaggio prende vigore.
Fernanda inizia a utilizare la carrozzina quando fa il check in per un volo e quando sbarca agli arrivi.
Ottavio, che la ha accompagnata a Fiumicino centinaia di volte, stenta a crederci e fa di tutto per trasformare questa novità in un gioco.
1997
Durante un week end alla villa di Gudi e Andrea accade uno strano incidente: tutti sono in giardino a prendere il caffè quando si avverte uno schianto vicino alle gabbie dell'allevamento.
Una lastra di cristallo che poggia sul tavolino dove Gudi poggia la frutta per i pappagalli
si è spaccata di colpo in una ventina di pezzi che ora poggiano sull'erba.
La cosa strana è che tutti i frammenti del vetro sono slittati a destra
come se qualcuno prima avesse spostato il piano di vetro sollevandolo lateralmente
dai due appoggi e poi l'avesse fatto cadere.
Inoltre tre orologi (tra cui quello da polso di O.) si fermano alle quattro, cioè al momento dell'incidente.
Tutti sono perplessi. Rosati fa un acquerello sul fenomeno.
La sera abbraccia il tronco di un albero per fantasticare un dialogo con la Von Franz che risponde con quattro misteriose parole:
Fox Pivano. Fabio wolf.
il 17 febbraio a Bollingen Marie-Louise Von Franz muore.
Per Rosati è un dolore immenso anche se la grande analista delle fiabe e delle tipologie continuerà ad esistere negli alberi di lui e nei libri di lei. Per sempre.
Anche Pivano resta addolorata dalla notizia.
La Pivano pubblica con Bompiani due libri che saranno entrambi ripubblicati nel 2017:
la raccolta di saggi: Leggende Americane
(Edgar Lee Masters, Ernest Hemingway, Francis Scott Hemingway, Dorothy Parker, William Faulkner) e Viaggio Americano
una selezione dei migliori tra i millecinquecento articoli pubblicati sui giornali.
Ottavio la festeggia in un sogno che indica quanto sia grande l'amore e l'ammirazione che sente per lei.
Fernanda gli risponde con una frase incomprensibile:
Tesoro, tu fai psicodrammi e sedute come io scrivo articoli. Ma dovresti tenere qualche traccia scritta.
Altrimenti, il giorno che comincerai a scrivere i tuoi Diari, come farai?
Muore Allen Ginsberg e Fernanda da Milano telefona in piena notte a Ottavio in stato di devastazione.
Lui la contiene per tre ore, circondato dal suo gruppo romano di pennuti.
Fabio e i Pets sono degli Ego Ausiliari che, con la loro vitalità,
lo aiutano ad aiutare la Nanda che vede morire i suoi grandi amici e si sente depauperata dei suoi tesori.
A Roma, un giorno che sembra sparita la collana di corallo di Gertrude Stein che aveva avuto da ragazza (o forse aveva comprato) da Alice Toklas,
F. scatena il panico alla Kasbah accusando la cameriera e facendo accorrere i due portieri, la Polizia, i vicini, il medico e i Carabinieri. Un incubo.
Quando Ottavio trova finalmente la collana (che era rimasta tranquilla nel cassetto giusto) esige che F. chieda scusa alla cameriera. Rosati spiega alla Pivano che una scenata pazzesca non è una catarsi psicodrammatica.
Alla fine lei è calma e sorridente ma non si capacita che lui sia furibondo:
Adesso basta, Ottavio, non prenderla male. Capisci: è la collana della Stein! Ho solo perso la testa... capita a tutti!
Alice Toklas e Gertrude Stein a Parigi (1940) - a dx il celebre ritratto della Stein di Picasso (1905-1906)
Intanto, dall'altra parte del muro, all'interno 19, Fabio rivive tutte le sue catastrofi, con Ottavio che condivide la sua angoscia di perdita ed elabora in supervisione cosa lo spinge a gestire uno para-psicodramma a 360 gradi coinvolgente come questo.
O. recupera il ricordo di un aborto fatto da sua madre quando aveva sette anni e sognava a occhi aperti l'arrivo di un nuovo fratello che desiderava intensamente - grazie a una comunicazione da inconscio a inconscio - e sognava da mesi, senza nemmeno sapere che sua Mirella fosse incinta.
L'analisi aiuta Ottavio a elaborare il ricordo di un lungo periodo dell'infanzia, successivo all'aborto, durante il quale avvertì una forte ostilità verso sua madre, vivendola come una strega anche perché Mirella aveva rischiato di morire durante l'aborto.
Sembra evidente che l'amore protettivo per Fabio e la dinamica di perdita e ritorno dei pappagalli
costituiscono per lui un renactment di questo trauma nel tentativo di ripararlo dandogli un finale diverso:
Se Fernanda rappresenta Mirella che realizza i suoi sogni professionali, Fabio è il fratello di Ottavio salvato dall'aborto.
Di solito la prima a essere informata con gioia del ritrovamento dei pappagalli è Fernanda che un po' si commuove e un po' si irrita:
Davvero non ti capisco. Perché perdi tanto tempo ed energia dietro a quel ragazzo che ti manda ai matti?
Non lo so ma devo farlo. Forse è per non sentirmi egoista. Jung direbbe che è una spinta 'numinosa'. E poi Fabio ha giusto l'età del bambino immaginario che poteva nascere l'anno che tu e io ci siamo incontrati.
Comunque sento che questo ragazzo lo voglio e lo devo salvare.
L'unico che non scappa mai è Teto che - quasi a riparare l'attaccamento originario di Fabio - addirittura dorme con una zampa sulla testa di Fabio e il collo piegato sotto l'ala. Non a caso, prima di chiamarlo Teto, Fabio lo chiamava Teta (un nome che fa pensare a due significanti chiave per il suo inconscio: testa e tetta). Quando Rosati mostra a Fernanda le foto psicodrammatiche del trauma di Fabio (dove tiene le mani sulla testa) lei commenta:
Che vuoi che ti dica, tesoro? Preferisco le fotografie dove sei con me.
Una mattina, mentre Fabio dorme, Ottavio porta Fernanda a osservare la scena in camera da letto e le spiega che per Fabio il cacatoa ha la funzione di un (s)oggetto transizionale vitalizzante. A metà strada tra il mondo interno e quello esterno.
Sembra il fumetto di Watterson! bisbiglia la Pivano.
"Bravissima!" risponde Ottavio, chiudendo la porta. "Infatti Teto e Fabio sono come Calvin e Hobbes...
E poi è evidente la posizione autistico-contigua di Thomas Ogden. Cioè il contatto di Teto che dorme sulla testa di Fabio, un po' alla volta, ristruttura il trauma della nascita, quando suo padre lo colpì dando un calcio sulla pancia della madre."
Cioé? Teto sarebbe sua madre?
"Non proprio. Teto diventa un'estensione del corpo di Fabio che si accarezza la testa."
Ma tu fai come Teto. Ora capisco perché gli analisti vanno a letto con le pazienti come Jung con la Spielrein.
"Mica tutti. Comunque, per quel che mi riguarda, Fabio è un amante trasformato in paziente. Non è un paziente trasformato in amante. Ma vedrai che successo avrà quando guarisce! Io sono già fiero di lui."
La Pivano ci pensa un attimo poi conclude:
Eh già. Come io lo ero di te. Quando eri piccolo.
SX: Stefano Carta
Il 30 maggio Frassinelli organizza la presentazione di Album Americano al Teatro Armani di Milano con Ferruccio de Bertoli e Guido Vergani.
Ottavio interviene e conclude il suo saluto con la poesia di Trilussa "All'ombra"
che a Roma è alla base del monumento a Trilussa vicino alla kasbah:
Mentre me leggo er solito giornale
spaparacchiato all'ombra d'un pajaro
vedo un porco e je dico: - Addio, majale! -
vedo un ciuccio e je dico: - Addio, somaro! -
Forse 'ste bestie nun me capiranno,
ma provo armeno la soddisfazzione
de potè di' le cose come stanno
senza paura de finì in priggione.
E' un colpo di Spontaneità moreniana che contrappone lo chicchismo armaniano della Fernanda di Milano
alla Spontaneità della Fernanda di Roma.
Lei batte le mani e ride. Poi si fa fotografare con Ottavio come sposi in una festa di nozze surreale.
Questo è uno dei tanti episodi testimoniati da foto e articoli che nella redazione dei Diari della Pivano appariranno senza il nome di Ottavio.
Lina Sotis sul Corriere della Sera la descrive come un trionfo d'affetto che unisce gli amici romani come Ottavio Rosati, Tito Schipa jr e Adriana Ruvolo
a quelli di Milano come Arnaldo Pomodoro e Laura Lepetit.
Molti anni dopo Ottavio racconta il suo blitz Trilussa al suo analista Stefano Carta, che dice:
Avevi perso la testa. La Pivano magari era un mezzo genio ma per te era una Divinità di cui non vedevi l'ombra!
Una dea? No. Però era una Stella. anzi uno Stellone.
Quando riuscivo a farla splendere mi sentivo felice. E poi in mezzo a tanta gente avida. stupida, ignorante lei viveva per la ricerca e la scrittura. Quindi non invecchiava mai. Anzi...
Solo che questo carburante per dare luce alla Stella lo toglievi a te stesso...
Il Teatro Armani e il monumento a Trilussa di Trastevere
Rai Uno propone a Rosati di scrivere la sceneggiatura di Diario di una Segreta Simmetria
per un film di Nelo Risi tratto dal best seller di Carotenuto e Ottavio tira dentro il progetto Tania di Martino che da anni lavora per Parenzo come
writer e script editor e si rivela bravissima.
Qualche volta F. dà una mano con i dialoghi e controllando la versione inglese dello script.
La Pivano gli sta ancora vicino quando (a sceneggiatura pagata) il film non entra in produzione
perché Liliana Cavani, che appoggia il film di Nelo Risi, ha concluso la sua presidenza alla RAI.
Sarà Elda Ferri a produrre per Jean Vigo Italia il film sulla storia di Sabine: Prendimi l'anima di Roberto Faenza
per cui Rosati farà da consulente storico.
Plays assegna alla Pivano e ad Aldo Carotenuto il Premio Moreno per il loro contributo alla conoscenza dello psicodramma in Italia.
Il presidente Oscar Luigi Scalfaro respinge la candidatura della Pivano a Senatore a vita:
infatti per la costituzione i senatori a vita possono essere non più di cinque e, al momento, ce ne sono otto.
Il cavalier Giovanni, incontenibile padre ottantenne di Rosati è politicamente orientato a destra.Un giorno scrive a Berlusconi "una lettera di fuoco" (sic) per sollecitare il permesso di soggiorno al marito della sua badante Maria.
Coglie l'occasione per sollecitare anche la nomina a Senatore a Vita "della grande professoressa Pivano trascurata in mezzo a tante nullità che non meriterebbero l'importante carica!".
F. un po' è stupefatta e un po' ride ma ringrazia Giovanni della sua "raccomandazione".
Giovanni risponde invitandola a un pranzo dove Mirella le farà le lasagnette al pesto come si usa a Genova
chiedendole se gradisce l'aglio.
Nell'occasione O. organizza in casa dei suoi uno psicoplay con suo padre Ego Ausiliario nel ruolo del Senatore a vita.
F. si diverte e si complimenta con Mirella per la sua cucina. Le regala fiori e libri.
Poco dopo arriva il permesso di soggiorno per la badante Maria e combinazione vuole che la stessa settimana
il Presidente della Repubblica, Scalfaro inviti la Pivano al Quirinale
per conferirle l'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana.
O. festeggia la nomina offrendo a Fernanda un servizio fotografico di Stefano Cavalli a Trinità de' Monti
dove lui e F. nel 1972 si incontrarono allo Hassler per l'intervista di ArcanA per il lancio di Beat Hippy Yippie.
Il commendator Rosati con cavalleria telegrafa alla Pivano:
BENVENUTA TRA NOI FERNANDA - STOP - COMPLIMENTI PER LA TUA NOMINA -
SEMPRE BASILICO PER TE IN CASA NOSTRA - MIRELLA RALLEGRASI - STOP -
Il 5 maggio del 1997 Gianna Schelotto organizza al Carlo Felice, il Teatro dell'Opera di Genova una Grande Festa (in anticipo) per l'Ottantesimo Compleanno di Fernanda
con Daniel Oren che dirige l'orchestra in Un Americano a Parigi di Gershwin
e quattromila spettatori in sala che tributano alla Pivano una standing ovation.
Ottavio si trova in Grecia per lavoro ma, prima di arrivare a Genova, passa per Roma a prendere il Teto,
gli dà un sonnifero e lo porta in aereo, nascosto sotto la giacca.
Dietro le quinte del Carlo Felice, Teto, sulla spalla di O. urla di gelosia per reclamare l'attenzione di Fernanda
che, invece di fargli le feste, si permette di conversare con Walter Veltroni.
Al taglio della torta, Rosati evita per un pelo che Teto becchi l'orecchio del ministro e lanci un grido di trionfo.
Teto infatti tende a bucare l'orecchio dei maschi Alfa: Carotenuto e il vet Amerio Croce sono stati colpiti più volte.
Da S. nella polaroid: Ottavio, Teto, Fernanda, Walter Veltroni dietro le quinte del Carlo Felice.
Tornato a Roma, O. rimugina sull'accaduto, poi l'inconscio gli bisbiglia: Cronometro, pendola, prassi...
le parole sono il titolo di un'intervista fatta nel 1974 (23 anni prima) al parapsicologo Wilhelm Tenhaeff
per il numero della Rivista di Psicologia Analitica dove Pivano aveva pubblicato l'articolo Denaro e jeans, Potere e Fiori.
Temendo che la spaccatura del vetro simbolizzi un infarto, Ottavio non dice niente a Fernanda ma la porta a fare un elettrocardiogramma.
Fernanda pubblica con Mondadori il secondo volume di Amici Scrittori.
Fabio, durante un viaggio di Ottavio, invita alla kasbah l'analista (con cui ha già fatto sesso durante una "seduta") di cui Ottavio paga gli onorari e fa il bis nella camera da letto della Kasbah.
Ottavio verrà a saperlo molti anni dopo. Per lui sarà un trauma nel trauma nel trauma che elaborerà con l'aiuto (a più livelli) di Francesco e al quale dedicherà il brIcconaggio video de I Cani dell'Acqua Marcia. Ne farà varie edizioni man mano che raggiunge la capacità di perdonare. Fino al punto (paradossale e quasi folle) di chiedere lui perdono per il tradimento subito, secondo la prticas sciamanica hawayana dell'Ho'oponopono.
1998
Dopo molti anni che vivono insieme, Ettore Sottsass e la sua compagna Barbara Radice, il critico d'arte,
si sposano a Catania con la massima discrezione.
Non è facile stabilire se la Pivano l'abbia mai saputo o se abbia fatto ricorso a una negazione difensiva.
Fatto sta che i suoi Diari non parleranno di questo matrimonio così come non menzioneranno la sua relazione con Ottavio
Per la prima volta Fernanda, invece di fare un regalo di compleanno a Ottavio, gli manda da Milano una lettera con un assegno
invitandolo a comprarsi quello che più gli piace.
Lui sente aria di doppio legame perché l'idea dell'assegno non gli piace anche se lettera è bella e sincera.
Manda la somma a Radaelli, il fioraio di via Manzoni, perché recapiti alla Pivano diversi mazzi di rose di quattro colori (uno al giorno) col biglietto AUGURI ROSATI.
Subito dopo, Ottavio si ricorda che la Pivano, ogni volta che riceve fiori, gli dice:
Per piacere, Trombolino, portameli via di casa, che io li faccio morire. Magari mandiamoli in Chiesa.
Si rende conto di aver reagito al doppio legame con un altro doppio legame.
Ottavio chiama Radaelli che accetta di limitare l'ordine al primo mazzo. Il resto dei soldi va al WWF.
A dicembre Luciano Benetton inaugura a Milano la Biblioteca Pivano realizzata dalla Fondazione Benetton:
35.000 libri, lettere e riviste della scrittrice ai quali si aggiungono i 3.000 di suo padre, Riccardo Pivano (pdf della notizia)
Dopo anni di ricerche faticose e tentativi in cui O. e altri amici hanno rassicurato Fernanda che prima o poi ce l'avrebbe fatta,
la biblioteca, come dice Carotenuto in una scena di Genamore, rappresenta finalmente un sogno diventato realtà
Rosati si trova in Colombia a condurre un corso di psicodramma per un'associazione di psicologi e psichiatri
che si prolunga in volontariato per le comunità terapeutiche anti-narcos.
Festeggia Fernanda per telefono e a Bogota crea per lei una collana di stile pre-colombiano (in oro e crisopazi, con piume di cacatoa). Fernanda la indossa spesso a Roma così come a Milano porta i gioielli di Sottsass e Arnaldo Pomodoro che saranno esposti e anche rubati
alla mostra "Viaggi, cose, persone" tenuta a Palazzo delle Stelline nel 2011.
Una sera a Roma, l'attrice Caterina Boratto, interprete di Madama Pace nei 'Sei personaggi' con la regia di Patroni Griffi, invita a cena Fernanda e Ottavio a casa sua dove incontrano Evgenij Evtusenko, il poeta russo, che resta colpito dalla collana del Pappagallo.
A tavola c'è pure Paolo Villaggio che coglie lo spunto per rifare una battuta di Paola Borboni (la prima attrice ad aver mostrato il seno nudo in teatro)
sul rapporto che corre tra i gioielli di una Diva e la parte del corpo che lei indica con le mani dicendo:
Li vedete questi? Li ho fatti con questa!
L'imitazione è esilarante però, mentre Villaggio spiega a tutti che il suo Fantozzi è una muova maschera della Commedia dell'Arte,
Fernanda-chat steté si incupisce e si rivolge a Ottavio con occhi disperati. Lui le prende la mano sotto il tavolo senza capire cosa le stia succedendo.
Anni dopo verrà a sapere che un idiota aveva chiamato Fernanda "la nuova Borboni" per il fatto che Paola Borboni in tarda età aveva sposato Bruno Vilar,
un giovane attore di Strehler che lei, con humour, non presentava come suo "marito" ma come suo futuro "vedovo".
Purtroppo il povero Vilar sarebbe morto prima di lei in un incidente d'auto dal quale la Borboni invece si salvò:
Chi poteva immaginare che la vedova sarei stata io?
Durante un viaggio a Milano per partecipare a una puntata de La Macchina del tempo di Cecchi Paone
l'inconscio di Ottavio realizza un passaggio all'atto autolesionistico che resterà incompresibile per anni.
Rosati arriva a casa Pivano a via Senato, dove da anni dorme sotto la Marilyn di Wharol, portando con sè un'antica tempera giapponese su seta comprata anni prima a Porta Portese.
Al centro del quadro c'è una donna puntata su un piede col braccio in alto che minaccia un'altra donna in ginocchio mentre un uomo con la barba e riccamente vestito osserva la scena con l'aria di essere il padrone di casa.
I frati di Grottaferrata che hanno restaurato il quadro spiegano a Rosati che si tratta di una pagina staccata con una lametta da un libro,
forse il testo di un dramma teatrale in cui una concubina scaccia di casa la moglie dell'uomo.
La scena sembra il fantasma contrario di Madama Butterfly dove invece è la moglie americana del tenente Pinkerton a separarlo dalla povera geisha fedele e in attesa che il pare del suo bambino ritorni a casa da lei.
A Milano Ottavio porta la tempera per un expertise a una galleria d'arte orientale dale parti di via Montenapoleone a due passi da via Senato dove abita Fernanda.
Lo invitano a lasciarla e gli danno la ricevuta del deposito.
Poi stranamente si dimentica per mesi di telefonare e non passa a riprenderla. Quando si decide a farlo non trova più la ricevuta né l'indirizzo, come in un sogno a occhi aperti.
Va a Milano apposta ma non trova più la galleria; la tempera sembra scomparsa per sempre, come per magia.
Una situazione assurda.
Anni dopo la morte di Fernanda uno psicoanalista formulerà un'interpretazione convincente di questo acting out di Ottavio
nei termini del modello di Ignacio Matte Blanco dell'inconscio bi-logico, fatto di sistemi infiniti:
Hai perso la tempera perché rappresentava il fantasma di cui ti volevi liberare. Una situazione apparentemente reale ma creata da te.
Il generale del quadro, padrone della scena, è il maschile di Fernanda in quanto identificata in suo padre banchiere.
Tu sei la povera moglie in ginocchio come Butterfly, come l'Anima di tua madre devota al bene altrui senza riguardo per se stessa.
La concubina trionfante che scaccia di casa la vera moglie sembra un parvenu, qualcuno che entra e ti scaccia dalla scena.
Quindi cosa ha fatto il tuo inconscio?
Un sacrificio arcaico al persecutore interno che si andava organizzando a Milano in modi e contesti creati dal tuo persecutore interno.
Intendo l'inconscio non dicibile, non pensabile. Non l'inconscio di Freud ma quello di Matte Blanco.
E perché l'ha fatto?
Per anticipare la catastrofe, per controllare la parte di te che ti vuole far perdere.
Che altro avresti potuto fare?
Uno psicodramma anziché un passaggio all'atto.
Ma non ti rimproverare: credo che questi fantasmi fossero troppo potenti e impensabili perché tu potessi metterli in scena in un gruppo.
Forse potevi riuscirci usando la tua scacchiera. Forse.
Durante un incontro organizzato a Roma per il nuovo libro di Francesco Alberoni sull'amore
O. dichiara che, dopo aver perso un grande amore, ha superato la depressione grazie a Teto, Cacatoa abbandonato.
Quando Fernanda a Milano legge il sottotitolo "Rosati: non mi resta che il pappagallo" corre subito da lui a Roma.
Dopo pochi giorni vanno insieme in un allevamento dove trovano la bellissima Iside
che coi suoi "occhioni meravigliosi" (come dice Nanda) gira come una trottola catatonica dentro una "gabbietta miserabile" (come dice Ottavio). Molti anni dopo (quando rinuncerà a tenere i pappagalli a Roma) Ottavio sistemerà Iside in un grande resort in Ciociaria dove sarà libera di scorrazzare tra animali di ogni genere e di passare ore sui rami di grandi alberi che affacciano su prati e colline.
Questa splendida cacatoa diverrà per Teto ciò che Alma Reville fu per Hitchcock: una compagna di vita e lavoro.
Teto e Iside faranno insieme a O. molti socioplay, come Gli Sporcosauri (2008) per il Teatro di Catania e Il Rischio della Felicità (2011) a Siena. Hanno un loro impegno civile: a Roma per anni giocano, potano i rami degli alberi nell'Orto Botanico e vanno con lui a votare.
Sotto Natale Paolo Limiti invita Rosati al programma Io amo gli animali" su Rai2. Ottavio racconta il percorso di Fabio e Teto e mostra le foto dei grandi ritratti di Fabio.
Quando ne parla a Fernanda lei gli dice che interviste del genere rischiano di danneggiare la sua immagine professionale. Ottavio risponde:
Il mio lavoro consiste nel creare immagini vere e nel liberarsi di quelle false. Se lo faccio per i pazienti, a maggior ragione lo faccio per me! Non sono un beat ma sono spontaneo come loro.
Mentre realizza una serie di sociodrammi sulla trasmissione intergenerazionale dell'inconscio, ispirati alle teorie di Anne Ancelin Schützenberger
(che fu per Moreno ciò che Marie Louise Von Franz fu per Jung),
Ottavio fa una serie di sogni che lo portano a scoprire una pagina della famiglia Rosati che suo padre gli ha tenuto nascosta e che, per certi versi, ignora egli stesso: il fratello di Giovanni, Annibale (membro delle SS italiane) tradì la promessa fatta al prozio, il filantropo Don Romeo Egizi,
di completare la costruzione della tomba di famiglia in cambio della nomina a suo erede universale.
Dopo mesi di detection tra anagrafi e parrocchie O. scopre la verità e inizia uno psicodramma architettonico:
il lungo restauro della tomba Egizi-Rosati con la consulenza di un maestro cinese di Feng Shuei.
Gli darà tutta la risonanza possibile perché, da psicodrammatista, pensa che i panni sporchi non si lavano in famiglia ma in pubblico.
La Pivano è incuriosita e perplessa per il carattere travolgente e irresistibile di questa operazione.
Poiché Fernanda non ha nessun parente al mondo, Ottavio un giorno le dice che un giorno la cappella Rosati potrebbe accogliere anche le sue ceneri.
Pivano risponde che ha sempre pensato di riposare a Genova accanto a sua madre. Ottavio le domanda delle spoglie del padre e del fratello e propone di accogliere tutta la sua famiglia ma lei fa cadere il discorso.
1999
La Pivano, con l'aiuto di Arnoldo Mosca Mondadori, pubblica I miei quadrifogli, una serie di ritratti di amici e scrittori
con piccoli disegni fatti da Nanda che rendono il libro un'operina bicamerale, tra scrittura e immagine.
A sua volta, Sottsass, sull'esempio di un genio multitasking come Alberto Savinio, si è rivelato un eccellente scrittore.
Quando vede i disegni della Pivano, Ottavio pensa che lei stia cercando di integrare in prima persona l'espressione figurativa in cui Ettore è un genio. Un poì come fa lui con Fabio. Mentre se la immagina, china sulla scrivania come una bambina soffocata dai troppi libri, Ottavio sente qualcosa che si scioglie sul plesso solare. Gli si altera il respiro finché dice a se stesso:
Sto facendo una proiezione: La Pivano c'est moi.
Ottavio inizia a scrivere una raccolta di racconti sul rapporto con Fernanda.
Nel libro F. dedica a O. una pagina (con qualche doppio legame) sul loro lungo legame.
Ottavio la accusa di narcisismo perché il suo ritratto non assomiglia affatto a lui ma a una foto giovanile di Fernanda dove lei sorride come Doris Day
Lei protesta che lui è un rompiscatole.
Rosati passa tutto il pomeriggio a spiegarle l'importanza della funzione riflessiva leggendole un articolo di Peter Fonagy e Mary Target.
Alla fine la Pivano capisce (o crolla) e gli fa un nuovo disegno. Teto approva muovendo su e giò la cresta.
Anche Ottavio è soddisfatto e vanno tutti e tre a mangiare il cocomero.
Poco dopo F. scrive a O. una lettera intitolata La dialisi (clicca qui).
La lettera è piena di riconoscenza e affetto ma un anziano mentalista, leggendo tra le righe, fa notare a Ottavio che il testo nasconde un'induzione ipnotica:
Tu, Ottavio, da bravo psicoanalista, devi tacere.
Questo invito al silenzio è agli antipodi dello psicodramma e di ciò che Ottavio fa e si ripromette di fare a tutti i livelli.
Rosati racconterà la storia de "La dialisi" nella commedia "Grandi Feste con Fuoco"
Durante una festa in onore della Pivano sulla terrazza di Adriana
il produttore Mario Orfini annuncia il progetto di una serie tv ricavata dal romanzo La mia kasbah.
Fernanda propone a Ottavio di collaborare alla produzione come sceneggiatore a condizione di non modificare la sua versione del soggetto.
Lui la ringrazia e rifiuta.
O. si sente oppresso dai genitori e decide di rendersi irreperibile al telefono. Inutile. Alla fine dice di essersi trasferito a Londra per qualche mese.
Prevedendo che suo padre non gli crederà e verrà a cercarlo, prega il portiere Gustavo di reggere il gioco.
Il Cavaliere-Ispettore-Amministratore (detto CIA) si presenta puntualmente alla Kasbah col suo cane pastore Blitz.
Ottavio scappa da un portone laterale su via Corsini ma Blitz col suo fiuto lo rintraccia
e si ferma davanti al cancello dell'Orto Botanico dove è vietato l'ingresso ai cani,
continuando ad abbaiare così forte che il custode rintraccia Ottavio e lo invita ad uscire.
Giovanni ha vinto:
Non crederai mica di fare fesso tuo padre! Mi serve una foto tua con Teto e sua moglie. Dammela e ti perdono. E ora andiamo a pranzo.
A dicembre Elda Ferri invita Fernanda e Ottavio a Gerusalemme
per la presentazione del film di Roberto Faenza tratto dal romanzo L'amante perduto di Abraham B. Yehoshua.
Una mattina F., dopo un litigio estenuante, O. e F. posano per delle fotografie davanti a un'installazione di ghiaccio sotto il sole che allude al disgelo tra il presidente Israeliano e Arafat.
Questo spirito pacifista nel 2005 ispirerà a Ottavio Il Piombo e l'Oro del Perdono,
il sociodramma sulla pace tra Israeliani e Palestinesi (ideato col suo amico Moreno Cerquetelli, critico teatrale del TG3)
che ha per protagonista il Parents Circle di Tel Aviv.
Un evento commuovente dove avviene che un israeliano dia a un palestinese il ruolo di suo figlio morto in guerra.
Ne Il Piombo e l'Oro del Perdono, Rosati utilizzerà per la prima volta in un gruppo la Scacchiera,
il gioco psicodrammatico da tavolo che ha inventato negli anni Ottanta per dare una mano a Fernanda.
Nel dicembre del 1999 F. regala a Ottavio Fernanda Furiosa un ritratto disegnato al volo da Roland Topor
che nel disegno mette in tasca alla Pivano una copia del Corriere della Sera di cui spunta fuori la parola ELLA.
Ottavio le dice:
Capisci? Topor vuole dire che tu sei molto BELLA.
Aumenta la spaccatura di F. tra l'identità melanconica di moglie tradita ma sempre fedele a Sottsass
e la sua necessità di muoversi sempre tra giovani scrittori e musicisti trasgressivi.
Nella galassia Pivano compare Vasco Rossi per il quale O. nutre un'antipatia
così infantile che lo porta a sabotare il registratore per un'intervista di F. al celebre rocker.
Improvvisamente F. sembra vivere una seconda (anzi una terza) giovinezza in un crescente clima neo-fitzgeraldiano di feste e mondanità.
Grazie a un corso di Analisi Fotografica nel Lavoro Clinico, O. osserva che nelle sue ultime fotografie
F. appare spesso circondata da vari uomini di cui uno solo sorride (si chiama Michele Concina
che si dichiara "architetto mancato" ed editore di carte nautiche) e divennterà il suo erede universale).
Quando Ottavio dice a Fernanda di sentirsi geloso lei risponde:
Ma come, Trombolino, non vedi che nella foto porto la tua collana del Cacatoa, che ha la forma di un sorriso?
Ci sei anche tu con noi.
SX: la collana-Cacatoa tra Arnoldo Mondadori jr. e Michele Concina (suo futuro erede universale) - DX: la collana sorride al senatore Adriano Ossicini - Courtesy of Adriana Ruvolo
Una mattina Ottavio trova, appeso alla porta, un sacchetto di Baci Perugina e una massima di Denis de la Rochefoucauld:
in amicizia, come in amore spesso si è più felici per quello che si ignora che per quello che si sa.
O. sente attacchi di rabbia e gelosia e si vergogna (come spiega Roland Barthes nei suoi Frammenti di un discorso amoroso) di provare un sentimento così basso e comune.
Si iscrive a un seminario di Alejandro Jodorowsky (che considera un genio come artista e come terapeuta) e gli chiede un modo per liberarsene.
il Maestro dichiara che nessuna analisi intellettuale e nessuno sforzo spirituale riescono a debellare un sentimento arcaico e istintivo come la gelosia e gli consiglia una psicomagia facile:
Procurati un boccale di vetro, foderalo con lettere che ti ha inviato la tua amata e poi mettici dentro una moneta o una banconota proporzionale alla violenza di ogni tuo attacco di gelosia. Quando il boccale sarà pieno, userai tutti i soldi per comprarle un regalo. (pdf. con citazione Jodorowsky)
Ottavio esegue la prescrizione e, dopo un mese, coi soldi dentro il boccale regala a Fernanda un modellino di barca a vela.
Quando lo vede, Teto urla e in pochi giorni lo fa a pezzi come in una catarsi psicodrammatica per appalto.
L'emozione sottocorticale della gelosia, uscita dalla porta, è rientrata dalla finestra.
Una sera alla kasbah, Fernanda entra in casa di Ottavio dalla terazza e gli chiede se può prestare al suo amico Michele,
arrivato improvvisamente dal mare, una cravatta per portarlo a una cena importante.
Rosati mette a disposizione tutte le sue cravatte e la Pivano ne sceglie una di Hermes
che lei stessa gli ha regalato anni prima per Natale.
Ottavio, citando il libro di Lòpez-Pedraza, Hermes e i suoi figli, commenta che Ermes-Mercurio è il dio dei ladri e si muove con le ali ai piedi, Fernanda scoppia a ridere e dice:
Ma come ti vengono in mente queste associazioni, Trombolino? Se proprio allievo di Carotenuto!
Non sono associazioni, Nanda. In psicologia analitica si chiamano 'amplificazioni'.
Rosati prende segretamente delle dosi di Hypericum come antidepressivo e parla della situazione con una collega di Napoli che, in riferimento al complesso de La Madre Morta di Green, gli dice:
Ringrazia il cielo. Per come sei fatto tu, è meno peggio una Malafemmena che una Madre Morta.
Ottavio risponde:
Ma ti rendi conto che la Madre Morta si sfogata con me per anni e che ora la Vedova Allegra balla col Grande Gatsby?
"Si capisce. Proprio per questo è una Malafemmena. Ti ricordi la canzone di Totò? Cantala e cantala bene."
Ottavio prende lezioni di solfeggio da una giovane maestra che viene alla kasbah. Fernanda mette a disposizione il pianoforte.
Sono passati 27 anni dal primo incontro:
F. ha 82 anni, O. 49.
- clicca per il quarto atto -